Un Morso al cuore

exCara Rossella,
ormai sono quasi tre anni che ho lasciato mio marito del quale pensavo non fossi più innamorata. Litigavamo spesso, anche per sciocchezze e negli ultimi tempi il nostro rapporto era divenuto insostenibile , anche se, sia io che lui, non avevamo mai tradito l’altro in ben dieci anni, tra fidanzamento e matrimonio. Ti scrivo questo perché non so cosa mi stia accadendo : un mese fa l’ho visto al cinema scambiarsi tenerezze con una tizia, né giovane né attraente, e da quel giorno non trovo pace. Non so spiegarti con precisione la sensazione che ho provato in quel momento…Un morso al cuore! Provo una rabbia profonda a saperlo felice e sono sempre più avvilita perché io non riesco a trovare un compagno col quale stare bene. Forse ho fatto male a lasciarlo e questo pensiero mi tormenta.

Tania

Cara Tania,
devi ragionare : l’hai lasciato tu e non c’è nulla di strano che abbia un’altra. La tua rabbia è solo una forma di “possesso”: non penso che l’ami ancora, altrimenti avresti fatto l’impossibile per riavvicinarti a lui, in questi anni! Gli hai voluto bene, ha fatto parte della tua vita, avete condiviso tanti momenti ed infine hai scoperto che non ne eri più innamorata e lo hai lasciato. Ti fa male vederlo con un’altra ma hai dimenticato quanto soffrivate per quei litigi che hanno provocato la rottura? Probabilmente con il tempo e con la lontananza l’hai un po’ idealizzato e sicuramente se tornasse con te lo lasceresti di nuovo.
La sensazione che provi è dettata dal fatto che non hai trovato un compagno che ti soddisfi veramente ed dal fastidio che prova il tuo “ego” a vedere che un’altra può renderlo felice quando “forse” tu non ci sei riuscita. Ciò porta a colpevolizzarti di averlo lasciato, ma se fai chiarezza con te stessa, scoprirai il perché di questi dubbi… Spesso capita che l’insoddisfazione per la vita quotidiana porti ad idealizzare e fantasticare finchè non ci si convince di essere fortunate a non star peggio.
Inizia ad amare te stessa, non indurire il tuo cuore con la rabbia che ritarda l’evoluzione in positivo della tua vita e ricorda che in alcuni giorni vinciamo ed in altri perdiamo…Ciò induce ad imparare, a sperimentare, a cambiare, a crescere, a diventare “chi siamo veramente”, ad esser sereni sia da soli che in compagnia della persona giusta.

“Non siamo uomini di buona volontà se ci limitiamo a piangere ciò che si è perso, se ricordiamo solo ciò che non può più tornare. Lo saremo solo se diventiamo consapevoli di ciò che di meglio c’è in noi, di più vitale, e se seguiamo la voce di questa Coscienza”
H.Hesse

A cura di Rossella Argo