Tendenza: la prima edizione dell’European Freeride Festival

Dove vai se sei tra le numero uno al mondo dello snowboard, voli da un elicottero su lenzuola di neve appena in Alaska, ti sei infortunata e ti hanno detto di appendere la tavola al chiodo (più chiodi)? Vai più su, dove non arrivano gli impianti e dove arrivano sport 1gli amanti. Della montagna. Chi è salita in vetta è Aline Bock, icona dello snowboard di Innsbruck, campionessa mondiale e ora, tra le altre cose, paladina della splitboard, disciplina che ha conquistato una buona fetta di snowboarder durante la prima edizione dell’European Freeride Festival a Livigno. La splitboard non è cosa nuova, certo, ma in un festival dove si parla di fuoripista, di sicurezza in montagna (mai abbastanza) e di nuovi percorsi da creare ex-novo – quindi senza impianti a direzionare il flusso – passare un pomeriggio con questa atleta potente e bellissima è un modo per scoprire meglio la nuova tavola che si “scompone” in due sci da attrezzare con le pelli per salire su neve fresca per poi “riunirla” quando è tempo di scendere su (neve) fresca.
«È facile, vedete? Si usano solo questi attacchi che vengono smontati e rimontati quando si splitta la tavola e poi vuoi mettere la comodità di tenere lo scarpone da snowboard al posto dello scarpone da scialp?» sorride un’entusiasta Aline con i capelli ancora bagnati dalla doccia calda (prima ore e ore su neve fresca) che qui all’European Freeride Festival porta non solo la sua esperienza con splitboard ma anche una dose massiccia di considerazioni sul femminismo sportivo. «Perché le ragazze nelle gare di snowboard devono competere dopo le sessioni maschili magari con neve peggiore e clima peggiore? Perché continuano a dire che siamo meno brave? Forse perché non ci danno le condizioni adeguate a quelle maschili per allenarci?». Ma non passi per polemica sterile: Aline va oltre e si mette a smontare la sua splitboard a raccontare dei campus che tiene (aperti a tutti dai principianti agli esperti qui come funzionano) per scoprire angoli di Alpi, viaggiare nella neve in un nuovo modo, con una nuova attitudine, quella della scoperta. E per fortuna Aline Bock non ha dalla sua sponsor interessati a metterla sui calendari semi nuda. Meglio metterla su una splitboard e vederla felice.
Sicurezza e libertà: due concetti che sembrano stridere se associati al mondo dello snowboard. Mai preconcetto fu più errato. E lo si capisce quando si legge la scaletta degli appuntamenti previsti tra una gara e l’altra di un festival di freeride: Ortovox, uno dei brand leader in strumenti di sicurezza per freeride (pala, sonda e arva) torna più volte tra i “citati” di questa edizione con panel, corsi, prove. Liberi di osare verrebbe da dire anche se costa un filo più dello skipass (spesa ammortizzata quando si diventa assidui freerider). Così dopo un pomeriggio passato tra una tavola da snowboard smontabile e l’entusiasmo di chi poteva stare comodamente in cima al mondo e invece è scesa per insegnarci a risalirlo, ci mettiamo alla prova con il gruppo Splitboard Valcamonica, tre ragazzi che montano gli sci con pelli e attacchi e poi ci conducono sulle curve aspre e dolci del Mottolino(ovviamente non su pista). Il risultato è una discesa guadagnata, una Livigno bellissima ai nostri piedi, una tavola che cambia a seconda del tipo di montagna che vogliamo vivere.