OMICIDIO DI AVETRANA, SABRINA RESTA IN CARCERE

sabrinaSabrina Misseri resta in carcere. Così ha deciso il gip del Tribunale di Taranto, Martino Rosati, che ha disposto l’ordinanza di custodia cautelare per la 22enne di Avetrana fermata nei giorni scorsi con le accuse di concorso in omicidio volontario e sequestro di persona ai danni di Sarah Scazzi, la cugina 15enne uccisa il 26 agosto scorso.
Il provvedimento è lungo ben 21 pagine, dalle quali si evince che la motivazione principale della conferma del fermo è il pericolo che l’indagata disperda o inquini le prove. Il giudice scrive inoltre che Sabrina “è stata protagonista di un’azione cruenta, protrattasi per lungo tempo fino a che Sarah non è caduta al suolo”. “L’ha tenuta ferma – continua il gip – impedendole di muoversi”, e dando quindi un “deciso contributo agevolatore
all’evento delittuoso”.
Il gip ha quindi ritenuto affidabili sia le dichiarazioni di Michele Misseri, il padre della ragazza, che l’ha chiamata in causa successivamente rispetto alla sua prima confessione, sia di Mariangela Spagnoletti, l’amica di Sabrina e Sarah che quel pomeriggio passò a DonneMiseri_michele_prenderla in auto per andare tutte e tre insieme al mare. Secondo il giudice, poi, Sabrina e Michele non avevano intenzione, almeno all’inizio, di uccidere Sarah ma il loro intento era quello di spaventare la ragazza per evitare che raccontasse in giro le molestie subite qualche giorno prima da parte dello zio. I due, infatti, qualora avessero premeditato l’omicidio, l’avrebbero compiuto in un momento più tranquillo e non quel giorno con il rischio di essere scoperti dall’amica Mariangela.
Continuando a leggere il provvedimento, si nota che a quanto pare Sabrina non ha avuto un ruolo nell’occultamento del cadavere. Il gip, in sostanza, conferma che il suo ruolo è stato quello tenere la cugina mentre il padre la strangolava e che Sarah è stata uccisa in garage.


Oltre
alle molestie, prende sempre più corpo anche l’ipotesi che il movente sia la gelosia di Sabrina nei confronti di Sarah per Ivano Russo, il giovane molto amico della prima e verso il quale anche la vittima provava simpatia.

Si ritiene inoltre che sia del tutto “gratuita” l’ammissione di Michele Misseri di aver stuprato il corpo della vittima, azione che non sarebbe mai stata scoperta dagli inquirenti in quanto il corpo di Sarah è stato per più di 40 giorni immerso nell’acqua. Si conferma dunque che inizialmente Misseri abbia cercato di coprire la figlia.

Ma dei dubbi il gip li ha anche sulla posizione della moglie di Misseri, Cosima, sulla quale verte il sospetto che fosse alla luce di tutto e che abbia coperto i familiari. La donna continua a non essere indagata, ma è stata formulata addirittura un’ipotesi secondo la quale negli ultimi tempi le donne di casa Misseri comunicassero in casa usando dei pizzini.

E’ un’indagine fiume, in continua evoluzione, quindi non ci resta che attendere ulteriori novità e sviluppi sulla vicenda di Avetrana, augurandoci che presto possa essere fatta luce sul delitto di una 15enne che sognava di essere adottata proprio dalla famiglia dello zio che l’ha uccisa.

A cura di Mario Sabljakovic