Namibia

n1Un volo in mongolfiera sul deserto. Quattro passi nella foresta degli spettri. I colori del mercato di Windhoek. Mentre la notte passa fra discoteche e danze intorno ai falò. Tutto questo e molto altro è la Namibia, nel sud del continente africano.

Non tutti sono d’accordo nel portare i bambini in Africa, ma la Namibia è, probabilmente più un paese per bambini che “per vecchi”: ampie zone di malaria-free, menu personalizzati per i piccoli, servizio di baby-sitter quasi ovunque, anche nei campi tendati. Per far sbocciare il mal d’Africa anche in tenerissima età.

La Duna 45, nel deserto del Namib, è fra le più alte del mondo, supera i 300 metri. L’arrampicata può anche sembrare una sciocchezza, ma non lo è. Si cammina in fila indiana sul bordo, i piedi affondano, si fatica estremamente e non si arriva mai.

n2Animali e natura, ma non solo. Windhoek, la capitale della Namibia fondata dai tedeschi intorno al 1890, è città suggestiva con alcune stravaganze. Fra queste la collezione di meteoriti così dette di Gibeon, parte della “pioggia” che colpì la Namibia settentrionale in epoca preistorica e raccolte a partire dal 1836. Affascinante il mercato della zona pedonale di Post Strasse, frequentato dalle etnie Herero, Khoikhoi, Boscimani. I costumi delle donne Herero sono famosi e molto belli: indossano gonne con la crinolina proprio come si usava in Europa nell’Ottocento. Uno degli ultimi retaggi della colonizzazione tedesca.

Un volo in mongolfiera sul deserto. Emozione unica, neppure difficile da organizzare, prevista in molti lodge. Utile anche, dicono alcuni, come terapia d’urto per vincere le vertigini.

L’osservatorio del Sossusvlei Mountain Lodge, considerato uno dei migliori alberghi del mondo, nel Namib-Naukluft National Park. Tutte le sere, quando il cielo diventa buio, si osservano stelle e firmamento con potenti cannocchiali messi a disposizione dalla direzione. Spettacolo fantastico, spiegazione inclusa, per chi vuole ascoltare l’astronomo. Picnic tra deserto e oceano. A Sandwich Harbour si arriva in jeep o anche in quad, e ci si ferma al confine fra le onde e le dune. In dotazione, champagne ghiacciato, ostriche e calamari fritti. Solitudine. Poi, all’ora fissata, c’è chi torna a riprendere i “naufraghi”. Chi soffre d’ansia avrà in dotazione un cellulare anche satellitare.

n4Appassionati di rinoceronti? Il posto giusto è l’Okaukuejo Rest Camp. Ha una pozza d’acqua che di notte viene illuminata per vedere bene i rinoceronti che arrivano per dissetarsi. Appuntamento fra le 20 e le 22. C’è anche uno chalet lì davanti, il Premier Waterhole Chalet: se si vuole quello, prenotare in anticipo.

L’Onguma Tented Camp è una di quelle esperienze che non si dimenticano. E’ fra i lodge più eleganti ed esclusivi della Namibia, vicino all’ingresso di Namutoni nel parco dell’Etosha. Fra Hemingway e Karen Blixen.

La foresta degli Spettri. Nessuna paura, non ci sono cadaveri o spiriti in circolazione. E’ chiamata così perché gli alberi, i moringa, hanno rami che sembrano braccia spettrali. Sinistra ma spettacolare. Freddo in Namibia c’è, eccome. A Terrace Bay, battuto dal vento, a ridosso dell’oceano. Sui tetti delle case vivono comunità di anatre che si stringono fra loro per scambiarsi un po’ di calore. Natura selvaggia anche in mare. Cape Cross è famoso per una gigantesca comunità di foche composta da 60mila individui.

Nn3ei dintorni di Lüderitz invece, a Penguin Island e Halifax Island, si possono visitare le colonie di pinguini. Navigando verso Halifax Island è facile incontrare banchi di delfini che saltellano allegramente attorno all’imbarcazione. Spettacolo crudele verso Diaz Point: le foche vanno a caccia del loro cibo preferito, i pinguini di Jackass. E spesso li trovano.

Il tramonto più bello è al Tug, un locale ricavato da un rimorchiatore arenato non lontano da Walvis Bay: si beva quel che si vuole ma si provino le ostriche, meno di un euro l’una. Occhi e cuore, per un po’, restano qui.

Windhoek è città cosmopolita e ha anche discoteche all’avanguardia. Fra le discoteche più rinomate ci sono il La Dee Das e il Club Thriller. Nel resto del paese bisogna affidarsi alla tradizione, che mette in scena intorno ai falò danze tribali propiziatrici di un futuro fatto di belle speranze.

Roberta Morano