MOZAMBICO: LA TERRA DOVE LA LUNA RIPOSA SU UNA COPERTA DI STELLE

Il Mozambico non è sicuramente tra le più importanti destination africane dedicate al turismo di massa, e quindi destinato al cosiddetto Mass Market, come lo sono sicuramente il Kenya o Zanzibar, negli ultimi tempi, però, questa luigi 1location, attira sempre più turisti, i quali arrivano anche grazie ai potenziamenti dei collegamenti aerei attivati dalla Qatar Airways su Maputo. Il vettore del Golfo, che opera un collegamento tre volte la settimana utilizzando Boeing 777, ha ritenuto opportuno corroborare il suo impegno su questa destinazione, afferma il CEO Akbar Al Baker, per le forti prospettive di sviluppo turistico che si prospettano. La previsione di Al Baker si è rivelata esatta, per cui oggi, sempre più turisti, scelgono il Mozambico come meta per le proprie vacanze.

Il viaggio comincia da Maputo, capitale dello Stato dal 1975, anno in cui si è avuta l’indipendenza dal Portogallo. Appena atterrati, sin dalle prime ore del mattino, si ha subito la sensazione di essere in una città in continuo fermento, con strade popolate da donne dagli abiti sgargianti e bambini che vanno a scuola. Non appena si osserva questa realtà dal finestrino di un’auto, subito si ha una sensazione di forte benessere e contentezza.

È una città intensa e dalle tinte vivide che merita sicuramente una visita, durante la quale non deve mancare il mercato della frutta, quello del pesce e soprattutto quello dell’artigianato, luogo in cui è possibile scovare delle opere d’arte che luigi 2solo in Africa è possibile vedere. Zona molto interessante, risulta essere il lungomare, caratterizzato dalle mille bancarelle dove appendono le “capulane” (teli tipici delle donne del Mozambico) e vestiti sgargianti, i quali, sovrapposti al turchese dell’Oceano, creano un effetto cromatico meraviglioso. Gli occhi non si stancano mai di assorbire ed assaporare così tante gradazioni di colore ed il vento leggero della costa non fa che amplificare questa meravigliosa sensazione di libertà.

A 150 chilometri da Maputo sorge il centro di Bilene, il quale può essere raggiunto prendendo il Chapas, un pulmino locale di circa trenta posti a sedere utilizzato dagli abitanti del luogo.

Il centro si presenta con un’ampia e setosa spiaggia bianca oltre la quale si estende, maestoso, l’Oceano Indiano. Il litorale è pressoché deserto, essendo i turisti ancora pochi.

luigi 4Proseguendo il viaggio sulla costa, s’incontra Vilankulo, punto di partenza per le isole Bazaruto, famose per la loro barriera corallina e per le fantastiche colorazioni che l’oceano assume nelle varie ore del giorno.

Passeggiando per il villaggio è possibile vedere un vivace mercato e diversi negozi dove è possibile acquistare un ottimo pane e i Pastais de Nata (dolci portoghesi alla crema riprodotti fedelmente anche nello stato africano).

Visita indispensabile per un viaggio in Mozambico è sicuramente il Parco Nazionale di Gorongosa, considerato una delle migliori destinazioni per safari durante gli anni sessanta e settanta, periodo nel quale ha raggiunto il suo massimo splendore; è stato, però, pesantemente danneggiato durante i trent’anni di guerra civile che hanno lacerato il Paese. Solo negli ultimi anni, La “Carr Foundation”, organizzazione statunitense, e al governo mozambicano, hanno avviato un progetto atto a preservare e migliorare i vari eco-sistemi del parco per riportarlo al suo antico splendore.

Il progetto del governo e della “Carr Foundation” si sta rivelando ben ideato, se nel Parco ogni anno arrivano più di 900.000 turisti.

Ciò è dovuto alla fama del Parco ma anche agli spettacolari paesaggi e alle strutture di pregio che si stanno diffondendo luigi 3nella zona, grazie ad una politica di sviluppo turistico mirata all’eco-sostenibilità.

Ultima tappa è la Riserva di Niassa, che risulta essere la più grande area di conservazione dello Stato (con una dimensione doppia rispetto al Kruger National Park sudafricano) nella quale è possibile ascoltare la voce dell’Africa più vera, nonché osservare gli animali completamente immersi nel loro habitat, all’interno del quale è l’uomo ad essere in gabbia.

Un viaggio in Mozambico è un viaggio indietro nel tempo, dove i sorrisi delle persone rimangono nel cuore fino a toccare l’anima, punto in cui si capisce di essere affetti da una forma virulenta del malore chiamato “Mal d’Africa”.

A cura di Luigi Del Gaudio