L’Italia? Un presepe.

presepe-napoliNel momento stesso in cui l’inquietudine, prepotente, si radica nei cervelli sino a condurre i corpi all’isteria (come d’altronde accade quando affetti dalla nota patologia che ci fa rigirare nel letto stritolando i piedi e senza perseguire l’obiettivo di dormire serenamente), al disimpegno, alla cattiva disposizione, lo scorcio dinanzi agli occhi cittadini diviene, come per incanto, nitido. Cori, echi, voci che, avvicendandosi, lamentano ciò che di contemporaneo l’Italia contiene nel suo immenso recipiente, sgomitano accompagnate da un teleobiettivo impazzito che, con estrema freddezza, è pronto a offrirci una miriade di immagini sovrapposte. Lo stomaco  è immerso nell’ennesimo vuoto d’aria. E  mentre nei paesi vesuviani si registra il 50% per la differenziata, a Giugliano il tentativo va letteralmente in fumo in seguito all’incendio di un intero container, campane e cassonetti.  S.Gregorio Armeno nei giorni scorsi sull’orlo di una crisi di nervi per non dire, più concretamente, di prezzi, vede esaudita la promessa dei fondi stanziati (duecentomila euro) affinché si possa garantire ugualmente una maggiore sicurezza dell’antico palazzo per il quale, come si ricorderà, l’umore degli affacendati artigiani dello stenopos, si era incupito in virtù delle prossime festività che, sovente, conducono ivi folle incuriosite e intenzionate ad acquistare i famosi manufatti. Pur conoscendo (apparentemente) un lieto fine, l’esempio si intreccia, purtroppo, ad altri alquanto infelici e ingrati allo sforzo tutto esercitato dalle braccia del popolo italiano e che ci fa riflettere su come la realtà circostante sia, come si suol dire, un enorme presepe! Le voci, gli echi, le lamentele insomma, non danno speranza alle esistenze, per cui non si arriverebbe al 2013 con questo governo; così non si riesce a vivere; gli stipendi sono decimati; la cassa integrazione langue; l’età pensionabile rischierebbe di aumentare; i giovani fuggono con i cervelli rendendo stabile la presenza di carcasse inutili alla società e alla socialità; e chi c’è o ci sarebbe contro tutto questo? Chi rappresenterebbe la risposta alle problematiche? La risposta giunge : Bersani. Si, il Pd nella persona di Bersani, lancia un appello risoluto che raggiunge la stampa, pur senza dare l’impressione di avere, come asso nella manica, fitti programmi di pseudo-restaurazione né tantomeno l’idea di probabili passi avanti rispetto al governo attuale,che spingano gli Italiani a mettere, decisi, la giusta forza nel voto alle prossime elezioni. Si dicono alle prese con elaborazioni diplomatiche impegnative, che dovrebbero assicurare una tenuta maggiore, rispetto ai precedenti governi facenti capo alla sinistra italiana e così, tra il segreto e la suspense, la proposta di un nuovo governo si scaglia contro il tragico momento attuale senza però dimostrare di essere, di fatto, un’alternativa valida, in grado di ridimensionare la questione fin troppo complessa, da non concedere ulteriori margini temporali. L’Italia emette un grido e all’interno arde, colta dall’incendio della crisi che imperversa  su tutti fronti. Vive, questo paese, scandito da ritmi snervanti e turbolenti per i quali dovrebbe addormentarsi dolorante (perché il dolore c’è, è presente) e risvegliarsi sgranchiendosi alla luce di qualche sorpresa politica che Bersani dice di  essere in grado di approntare.

Francesca Morgante