Eva Jospin in mostra al Blu di Prussia

Un viaggio nella magia di nature speciali quello compiuto con “Le foreste di cartone”, la personale di Eva Jospin in mostra presso “Al Blu di Prussia” fino al 5 novembre, in collaborazione con la la galleria parigina “Pièce unique” di Marussa Gravagnuolo e Christine Lahoud. Quindici le opere esposte, tutte in cartone e tutte sul tema della foresta: una di dimensioni maggiori (3 metri x 242, con profondità 56 cm), le altre quattordici di formato minore (40 x 36 cm, e 12 di profondità), tutte sufficienti a trasformare l’elegantissimo spazio multidisciplinare di Giuseppe Mannajuolo, brillantemente diretto da Mario Pellegrino, in una sorta di radura incantata. Il cartone, come colore e resa, infonde alle creazione un’anima che immediatamente cheta l’osservatore, pur stuzzicandone la fantasia e la curiosità. È la cura per i dettagli, per il fogliame evocato, per i solchi degli alberi, per i fasci di luce che filtrano, a rendere viva la sua natura così mirabilmente cesellata. Eppure tutto ciò ha un’origine molto casuale: «L’approccio a questa tecnica è nato per caso, una storia tutta particolare che merita di essere raccontata… -afferma la scultrice-. Capita spesso nella vita di molti artisti che un cambiamento di stile coincida con un cambiamento di atelier. E capita anche ad ognuno di noi, al termine di un trasloco, di trovarsi pieni di scatoloni di cartone vuoti, e non sapere che farne. Capita spesso, agli artisti, di aver bisogno di tempo per ambientarsi nel nuovo atelier, di aggirarsi quasi come animali randagi, per i suoi luoghi, in cerca di ispirazioni, delle proprie “marche (JOS 026) Petite For+¬t 19,2011_cm 40 x 36 x 12(bassa resolution)stilistiche”…Ogni giorno, osservavo a lungo queste pile di cartone, un bel mattino mi è venuta l’idea di creare qualche cosa con tutto questo cartone…». Mai cambiamento fu così fortunato, verrebbe da dire, perché la produzione della Jospin rappresenta, tanto sul grande formato quanto sul piccolo, un universo finito che apre all’infinito, dove l’osservatore può spaziare senza perdersi; i suoi lavori, infatti, nelle pieghe, nei tagli, nei volumi che si creano tramite sovrapposizioni scientifiche, mantengono un ordine, un percorso, una linea guida dov’è meraviglioso camminare, e anche correre. «Siamo molto orgogliosi di questa collaborazione -ha affermato la Gravagnuolo- il prestigio di questo spazio e il pubblico a cui guarda sono in linea con il nostro progetto espositivo». La raffinatezza della location al 42 di via Gaetano Filangieri, infatti, rappresenta ua certezza cui guardare con attenzione, per affidarsi alle sue ragioni creative, che quest’anno s’inaugurano proprio con la personale della bellissima e giovane Jospin che, a dispetto dell’età, vanta un curriculum importante: diplomata alla Ecole de Beaux arts della sua città, ha partecipato a numerose esposizioni in giro per l’Europa, Italia compresa: Bologna, Roma, Venezia, Milano, Napoli (nel 2005, “Napoli riparte, festival di arte di cultura dal basso”) e in altri luoghi. Collage, sperimentazione e fantasia per questa evocativa mostra che assicura un’esperienza umana incredibile.

Rosaria Morra