La figura della casalinga oggi

casalinga-plastica-casaDa qualche tempo a questa parte la figura della casalinga, nell’immaginario collettivo, ha acquisito caratteristiche completamente diverse da quelle consuete e abituali. Diverse dall’idea tradizionale di una donna votata alla cura della propria casa e dei propri cari. Le massaie e le madri di famiglia hanno, difatti, messo da parte grembiule e battipanni, indossando invece abiti griffati e scarpe con tacchi vertiginosi. Sono le famose “casalinghe disperate” le donne di casa del nuovo millennio, che combattono le loro battaglie domestiche districandosi tra misteri spesso surreali, continui tradimenti e gelosie mal celate. Eppure, nonostante l’autore della serie, Marc Cherry, abbia più volte confessato di essersi ispirato alla vita reale per descrivere le sue “casalinghe disperate”, le quattro mogli e madri più conosciute d’America affrontano spesso situazioni troppo estreme, che finiscono sempre per compromettere e sconvolgere l’apparente tranquillità della ricca periferia in cui esse vivono, per apparire genuine e sincere. Il tono eccessivamente drammatico, misto al giallo e alla satira, non aiuta inoltre a rendere più veritiere le vicende. Le vere casalinghe, quelle che si incontrano al supermercato occupate a fare la spesa o davanti al cancello di una scuola in attesa dei propri figli, non sono, dopotutto, così “disperate”. Si tratta di donne che, quotidianamente, affrontano problemi reali e che, malgrado tutto, continuano ad amare un ruolo che costituisce un lavoro a tutti gli effetti. Un lavoro che impegna su più fronti, da quello personale a quello sociale, e che, se scelto in totale autonomia e con piena convinzione, offre importanti soddisfazioni forse anche maggiori rispetto a quelle di qualsiasi altro impiego. E questo perché una casalinga adempie a compiti molto diversi tra loro, da moglie a madre, da amica a consigliera, che sicuramente la rendono il principale punto di riferimento di un intero nucleo familiare, ma che contribuiscono, del resto, anche a non farle perdere di vista il ruolo più importante di tutti, fondamentale e irrinunciabile, quello di donna.

A cura di Rosamaria Cinquegrana