La Cina apre le porte a Internet

L’iPad è il tablet più venduto al mondo e questo al governo cinese proprio non va giù. Se combattere sullo stesso piano risulta difficile anche per le major (Samsung in primis), a Pechino hanno pensato bene di sfornare il primo tablet nazionale dedicato ai funzionari governativi. Il RedPad Numero 1, questo il nome del prodotto, consentirà a politici e dipendenti pubblici di controllare la situazione del web cinese. I membri del pcccartito comunista potranno leggere i blog, gestire il traffico delle imprese statali e perfino verificare la validità dell’accredito governativo di un determinato giornalista. Sarà possibile grazie al device realizzato dalla Hongpaiyihao (letteralmente “Gruppo Rosso Numero Uno”), azienda con sede a Pechino, ovviamente.
Il tablet è un 9,7 pollici equipaggiato di processore Tegra 2 con una versione personalizzata di Android (sistema operativo dell’americana Google) e arriva con una serie di applicazioni preinstallate, perfette per gestire il lavoro del “controllore” cinese. Tante app per leggere giornali e news di quotidiani filo-governativi e una per l’accesso diretto al “Red Microblog”, il Twitter governativo che punta a sostituire Weibo, famosa piattaforma di microblog nazionale. Non mancano nemmeno le news ufficiali con l’applicazione “Daily Political Reference” con la quale gli utenti possono ricevere aggiornamenti sulle decisioni istituzionali giorno dopo giorno. Che il prodotto sia orientato ad un prodotto di nicchia è chiaro anche dal prezzo di vendita fissato in 9.999 yuan che equivalgono a circa 1.220 euro, più o meno quanto un iPad 2 di fascia media. A completare la dotazione hardware ci pensa la connessione Wi-Fi, 3G, 1 GB di Ram, 16 GB di memoria interna e due fotocamere, una frontale per le videochat e una posteriore da 5 megapixel.
Il portavoce incaricato di sponsorizzare il RedTab ha sottolineato come il governo stia cercando di competere con i marchi stranieri nel settore delle nuove tecnologie ed è per questo che vengono utilizzati fondi pubblici per studiare prodotti e soluzioni che possano aumentare il senso di appartenenza dei cinesi alla propria nazione. Lo stesso portavoce ha poi confermato che il prezzo elevato è dovuto proprio alla serie di applicazioni specifiche pensate appositamente per il “tablet rosso”. Alcuni blogger cinesi, attraverso il sito 91wenwen, hanno pensato di lanciare un sondaggio per chiedere agli internauti un parere sul RedTab e sul prezzo di vendita. In più di 2.000 hanno risposto che il tablet è un vero e proprio oggetto di lusso e altri 1.500 hanno affermato che la mossa del governo è indirizzata appositamente a “derubare i consumatori”. Un vero paradosso se si considera che lo slogan di lancio del tablet recita: “Usa il RedPad Numero Uno per servire il popolo”.

A cura di Maria Pinto