L’arte del lamento

lamento 1Cara Rossella,

non so come fuggire da chi si lamenta! Mi chiedo spesso cosa possiedo per attrarre tutte persone che amano quest’arte negativa! Chiunque incontro, specie negli ultimi tempi, inizia col raccontarmi tristezze e guai. Ho tre amiche che mi trattengono ore al telefono raccontando solo situazioni tragiche, chiedendo consigli che poi non mettono in pratica,con un un continuo e fastidioso piagnucolio . Addirittura negli ultimi tempi evito di rispondere ed ho inserito la segreteria per filtrare le telefonate! Non ne parliamo poi se le incontro per strada! “Beata te,sei sempre sorridente e solare.Si vede che non hai problemi” la prima cosa che dicono (ed io faccio i dovuti scongiuri) . E invece io i problemi li ho ed anche tanti, ma non andrei mai a raccontarli per non annoiare chi ascolta. Ormai sono esasperata e non riesco a controllarmi. Pensa che se per strada vedo in lontananza qualcuno abituato al lamento, cambio marciapiede o fingo di parlare al cellulare per non fermarmi! Sono io esagerata o lo sono loro?

Elena

Cara Elena,

come non darti ragione! Secondo me di questi tempi si entra facilmente in crisi,anche per cose di poco conto. Non riusciamo più a godere  di quello che abbiamo mentre dovremmo scoprire il valore di tante cose che diamo per scontate.  Io sono molto tollerante, anche se non sopporto i vittimismi e, credimi, ho tanta, ma tanta pazienza, perché di conoscenze “gratuitamente” afflitte e lamentevoli ne incontro ogni giorno! Difficilmente sopporto la lagna di chi chiede aiuto non per risollevarsi, ma per trascinarti nella loro abulia, perché se avessero problemi “veri” non avrebbero il tempo di lamentarsi; pessimisti che vedono sempre il lato negativo o indecisi  che si accorgono solo alla fine che per apprezzare certe cose bisogna perderle! Tutti noi sappiamo che condividere i problemi è importante : l’ amicizia è fatta anche di questo. Così ci si sente meno soli e la sofferenza o le situazioni problematiche vengono risolte o affrontate con maggiore serenità. Ma esistono persone che pur stando in ottima salute ed avendo sia economicamente che affettivamente molta più fortuna, sono sempre insoddisfatte, dimostrandosi a volte addirittura invidiose dell’apparente serenità di chi ha meno di loro,solo perché quest’ultimi sanno apprezzare ciò che hanno! E’ vero che “sognare” una cosa è diverso dall’ottenerla, ma bisogna sempre essere grati perché inutile avvilirsi o demolire sempre ogni cosa : in questo modo si perde solo tempo, invece di cercare la soluzione. Posso capire che a volte occorra una confidenza come valvola di sfogo, ma ciò non può tramutarsi in un continuo lamentevole, irritante e tedioso ritornello! Questa categoria di persone elabora pensieri così fortemente negativi da rimanervi poi invischiati, credendo di essere colpiti dalla cattiva sorte, autocommiserandosi deprimendo sé stessi e gli altri. Lamentarsi non serve a nulla. Non è così che si risolve il problema anzi, si perde solo del tempo prezioso utile a reagire per cercare di estinguere l’eventuale difficoltà che si presenta. Il rimedio sarebbe, per queste persone affette da componente distruttiva, sostituire con un pensiero positivo ed ottimista ciò che risulta artefice del lamento, assumendosi con intelligenza, la responsabilità di accettare il problema, affrontandolo e possibilmente, risolvendolo al meglio. Altrimenti creano un circolo vizioso e contagioso di sfiducia e malessere. Conosco persone abituate a passare giorni, settimane e mesi ( a volte anni!) a lamentarsi sempre della stessa cosa, anche delle più futili come del traffico, dei parcheggi, delle diete o degli escrementi dei cani sui marciapiedi. Ahimé, sono queste persone stupide che amano creare problemi inutili, tanto distratti e presi solo da sé stessi da non accorgersi di come la gente rifugga la loro compagnia. Anime misere e prive di contenuti, che rifuggono o  non conoscono la realtà di un problema quotidiano pensando egoisticamente che il mondo debba girare intorno a loro.“ Mi sento depressa” “Sono stanca” “Non riesco a mettermi a dieta” , “Mio marito non mi capisce” “ La colf è in ferie e non so come fare”… Grattacapi quotidiani forse inesistenti a fronte di tante difficoltà.Queste persone non sanno accorgersi di ciò che esiste di bello e piacevole, non sanno godere ed apprezzare le piccole gioie quotidiane che regala la vita. Piccoli insignificanti problemi a fronte di chi risulta affetto da malattie gravi o incurabili, di chi muore di fame nelle favelas brasiliane,in Africa, in India a cui le pur tanto pregate divinità non prestano attenzione! Loro sì che dovrebbero lamentarsi, ma forse nemmeno ne hanno la forza, sapendo che non esiste soluzione.  Se non sbaglio San Francesco diceva:

” Se puoi cambiare le cose,
a che serve lamentarsi, agisci!
Se non puoi cambiare le cose,
a che serve lamentarsi, accettale!“.

A cura di Rossella Argo