GiocoFuori, di Fabio Massimo Caruso

IMG_0469 - Fabio Massimo Caruso«L’arte è libera, e tale deve rimanere». Così Fabio Massimo Caruso spiega le ragioni di “Gioco Fuori”, la personale in mostra fino al 18 novembre presso l’Eidostudio di Francesca Maione, nell’ambito de “L’arteritivo” (infoline 0817641370 – eidostudio.aef@gmail.com – www.fabiomassimocaruso.com). Il consueto appuntamento con l’arte, che vede lo spazio al primo piano del 20 di via Giuseppe Ferrigni ospitare ogni terzo venerdì del mese esposizioni uniche, accompagnate da degustazioni studiate ad hoc con un innovativo sottofondo musicale rigorosamente live, ha visto protagonista stavolta la dimensione piuttosto giocosa e futurista dell’eclettico umbro. Nato ad Orvieto, classe 1954, Caruso, che ormai vive e lavora a Ciampino, inizia a disegnare e a dipingere da giovanissimo sebbene la sua attività artistica prende il via nell’86 con la partecipazione a numerose esposizioni collettive private e in spazi pubblici. Durante questo lungo e ricchissimo percorso durato un quarto di secolo saggia varie strade, si mette alla prova, senza mai abbandonare il colore e la forma, che contraddistingueranno la sua cifra stilistica, così evidente in “Gioco Fuori”; la mostra, infatti, è la rappresentazione più matura e consapevole di questo lungo vIMG_0473iaggio nell’arte, una sorta di tappa conclusiva ma, necessariamente, anche l’inizio di un nuovo viaggio, proprio dall’Eidostudio dell’affascinante Maione, infatti, parte questa mostra itinerante che, arricchendosi di opere site specific, arriverà alla Biblioteca Angelica di Roma nell’autunno del 2012: «ho voluto che arte e gioco s’incontrassero, sottolineando attraverso il mio stile quanto seri siano entrambi, ma non per questo lontano da noi». L’esposizione, che si snoda negli spazi sinuosi della mondana location immersa nei baretti di Chiaia, arricchendosi anche di completementi firmati “Ecogiochiamo” (www.ecogiochiamo.com) si offre all’osservatore come un’opportunità, basta l’emblematico titolo di un’opera, “Vietato non toccare”, a spiegare bene di cosa si tratti: l’interazione con il lavoro, il provare a renderlo proprio e, perciò, diverso ogni volta, suggerisce quanto avanti sia l’idea di arte di questo visionario interprete della contemporaneità. Ad accogliere i numerosi e prestigiosi ospiti del salotto culturale che l’elegante Francesca Maione da ormai tre anni porta avanti nel suo brillante studio d’Architettura, la degustazione di vini delle cantine Il IV Miglio, dei Campi Flegrei, e il live-set di “Concerto Musicale Speranza”, l’ampio e affascinante progetto musicale ideato dal sassofonista Pino Ciccarelli, accompagnato per l’occasione dal fisarmonicista Massimo Capocotta.

Rosaria Morra