E se l’obesità fosse contagiosa?

obesitàCare lettrici e cari lettori di Donna Fashion News, oggi abbiamo deciso di occuparci di un tema che in vista dell’estate, a nostro parere, suscita grande interesse, soprattutto da parte delle signore: l’obesità.

In medicina il peso corporeo ideale di un soggetto si valuta sulla base di alcune formule matematiche più o meno complicate. In linea generale possiamo definire obeso un paziente il cui peso corporeo supera del 60% il suo peso ideale.

Fino ad oggi si è sempre definita l’obesità come una patologia multifattoriale, tipica, anche se non esclusiva, delle società “del benessere”.Alla base dell’obesità vi è quasi sempre una cattiva o eccessiva alimentazione e una vita sedentaria, ma, nonostante questo, l’obesità può essere anche legata a:

condizioni genetiche
fattori ambientali
fattori psicologici

Ma forse bisognerà riscrivere, o quanto meno ampliare, quanto finora noto. Sembra infatti assai probabile che alcune specie di batteri che popolano il nostro intestino siano responsabili dell’epidemia di obesità. Questa teoria, che ad una prima impressione sembra molto stravagante, viene vista con grandissimo interesse, soprattutto dai diversi governi, in quanto comporterebbe una più semplice soluzione di quello che oramai è un vero e proprio problema sociale.

Tutto nasce dagli studi di due importanti ricercatori americani, Jeffrey Gordon e Peter Turnbaug, i quali osservando topi allevati in ambiente sterile e, di conseguenza, privi dei batteri intestinali, si sono resi conto che gli stessi anche mangiando voracemente avevano il 60 per centro in meno di grasso dei loro compagni definiti normali, cioè quelli con una flora intestinale intatta. La cosa interessante era che se i batteri intestinali presenti negli animali definiti normali venivano trasferiti all’intestino di quelli sterili, nel giro di due settimane questi aumentavano di peso come gli altri.

Approfondendo il legame tra microbi ed obesità si è visto che delle due grandi popolazioni di microbi che colonizzano l’intestino, negli animali obesi prevalgono quelli definiti firmicuti e scarseggiano invece i cosiddetti batterioidi, e viceversa.

Qualcosa di simile è stato anche riscontrato negli esseri umani studiando le popolazioni batteriche dei gemelli; anche se prima di avere la prova definitiva che certi tipi di microbi sono responsabili dell’obesità, bisognerà aspettare ancora un po’.

È importante però precisare che una dieta corretta affiancata da costante attività fisica rimane comunque auspicabile, anche in caso di microbi che determinino l’obesità, per vivere bene e a lungo.

di Alessandro Amitrano