È MORTO STEVE JOBS, GENIO FONDATORE DI APPLE

steve-jobs“Apple ha perso un genio visionario e creativo, e il mondo ha perso una persona straordinaria”. E’ con queste parole che il sito della Apple ha annunciato al mondo la morte del suo fondatore, Steve Jobs, a soli 56 anni.

Il creatore della “mela” ha perso la sua battaglia più grande, quella contro il cancro al pancreas che lo aveva colpito nel 2004 e del quale si era in un primo momento liberato. Le sue condizioni, però, ultimamente si erano di nuovo aggravate e le sue apparizioni in pubblico sono diventate sempre più rare (l’ultima il 7 giugno scorso) e l’abbandono della presidenza della Apple, a favore di Tim Cook, lo scorso 24 agosto non ha fatto altro che dare conferma delle sue sempre peggiori condizioni di salute.
Scompare così l’uomo che ha rivoluzionato l’informatica, colui che non per forza inventava nuove tecnologie dal nulla ma che ha sicuramente il merito di aver sempre visto in modo diverso le cose e di averle rese popolari e desiderabili da tutti.

steve-jobs32803_imgL’avventura di Jobs inizia nel 1973, quando insieme a Steve Wozniak e Ronald Wayne fonda la Apple Corporation, ma di fronte a giganti del calibro di Windows e IBM resta un’azienda di nicchia e così Jobs chiama nel 1983 al timone di Apple John Sculley, ex capo della Pepsi Cola, ma proprio i contrasti con quest’ultimo lo spingono nel 1985 a lasciare l’azienda, dopo il grande successo ottenuto nel 1984 con il Macintosh, il primo computer che badava anche all’esperienza grafica dell’utente oltre a quella pratica, dotando per la prima volta i pc di un mouse.
Nel periodo di non-attività alla Apple, Steve Jobs non si perde d’animo e fonda la Pixar, che sarà poi venduta alla Disney, che realizzò il primo cartone animato fatto interamente al computer, Toy Story, e che è oggi leader nel settore dell’animazione digitale.
Per il ritorno alla Apple di Steve Jobs bisogna aspettare il 1996, quando l’azienda lo riassume per risollevarsi dall’orlo del fallimento, ed è proprio da questo momento in poi che esplode tutta la vena creativa e soprattutto comunicativa di Jobs, che per i suoi modi coinvolgenti ed i suoi discorsi visionari diventa quasi un “guru” della tecnologia, con foltissimi gruppi di seguaci in tutto il mondo. La scalata ed il sorpasso di Apple alle aziende rivali la si può riassumere semplicemente in tre geniali prodotti: l’iPod, lanciato nel 2001 ed inizialmente criticato, oggi è praticamente usato come sinonimo di “lettore mp3”; l’iPhone, il primo smartphone di casa Apple che entra a far parte del mercato nel 2007 e ad oggi conta oltre 100 milioni di esemplari venduti; l’iPad, un fenomeno planetario per quanto riguarda i tablet, ad un anno e mezzo dalla sua uscita controlla l’83% del mercato americano del tablet computing.
Dire che Jobs ci lascia in eredità una strada spianata per il futuro della tecnologia è dire poco.

Tantissimi tra colleghi, amici e rivali hanno lasciato dichiarazioni in memoria di colui che ha rivoluzionato il modo di vedere la tecnologia, tra i quali spiccano le parole di Bill Gates, eterno “rivale” di Jobs con la sua Microsoft, che da detto: “Mi mancherà immensamente, Steve e io ci siamo conosciuti trent’anni fa e siamo stati colleghi, concorrenti e amici per la maggior parte della nostra vita”. Parole di affetto sono arrivate immancabilmente anche dal resto del mondo americano e non solo, in primis quelle del presidente Obama che lo ha inserito di diritto “tra i più grandi innovatori americani” seguite da quelle di Mark Zuckerberg, creatore di Facebook, che proprio sulle pagine del suo social network ha scritto:”Grazie per essere stato un mentore e un amico. Grazie per aver dimostrato che ciò che tu costruisci può cambiare il mondo. Mi mancherai”.

Mario Sabljakovic