Chi si ferma è perduto!

Cara Rossella,

ROSSELLAcosa posso fare per mio figlio? Laureato col massimo dei voti, bravo, serio, onesto, affettuoso, impegnato nel sociale con un ente benefico (ogni settimana aiuta malati, vecchi e barboni, li lava, li aiuta a mangiare) a trentadue anni si ritrova con lavori precari e tante inutili promesse. Non abbiamo mai chiesto una raccomandazione ma ora mi abbasserei anche a questo pur di vederlo sereno, tanto più che la ragazza, con la quale è fidanzato da ben dieci anni, giustamente insiste per il matrimonio.  Negli ultimi tempi è depresso, preoccupato, a volte nervoso ed agitato e mai l’ho visto così : col suo carattere mite ed allegro ha sempre superato problemi e disagi. Sono seriamente preoccupata specialmente quando, sere fa, ha detto “ Mamma, tu hai fatto tanti sacrifici per farmi studiare ed ora vedo che tante persone che vengono dall’estero trovano più facilmente lavoro di chi ha una laurea. Loro trovano lavoro, io no. Forse la colpa è mia, forse noi non mi accontento di lavori umili. Quel pezzo di carta che mi ricorda notti insonni a studiare e tanti tuoi sacrifici, quasi lo odio”.  Queste parole mi hanno profondamente ferito, perché, attraverso la sua affermazione, avrei raccolto i frutti di tanti sacrifici ed invece , con amarezza, so che prima o poi mio figlio sarà costretto a privarsi della vicinanza dei suoi cari per raggiungere quella solidità economica che gli permetta di poter formare una famiglia!

Titta

Cara Titta,

comprendo la pena che hai nel cuore per tuo figlio : nulla puoi fare se non attendere gli eventi . Nessuno di noi era preparato a fare i conti con la crisi che ormai sta coinvolgendo tutte le nazioni e nemmeno lontanamente pensavamo di invidiare alcuni extracomunitari che guadagnano oltre mille euro al mese con contratto, tredicesima ed anche quattordicesima! In questo momento, ancor più del passato, esiste una situazione di estrema fragilità, che rischia di aggravarsi ulteriormente se urgenti provvedimenti non saranno attuati. Non si possono fare progetti neanche a breve scadenza, si vive alla giornata e con queste prospettive mi sembra logico che un bravo ragazzo, assennato ed onesto, si preoccupi.  Com’è  sbagliato il giudizio che con leggerezza viene dato a tanti giovani, spesso etichettati come “svogliati” e “immaturi” : non tutti dormono fino a mezzogiorno e pochi sono quelli che perdono tempo o che tentennano tra trovare un’ occupazione o farsi mantenere dai genitori.  Disgraziatamente ormai si prospetta un futuro incerto e non certo per  loro colpa e se hanno voglia di matrimonio e famiglia sono costretti, spesso, ad andare lontano dai loro affetti  per un impiego adeguato e per trovare mezzi sufficienti alla loro indipendenza. Sarà certamente doloroso per molti di loro questa decisione, ma la storia insegna che nei momenti di crisi e di recessione necessariamente si cambia in meglio, divenendo intraprendenti, attenti al lavoro, più umili, coraggiosi  e creativi. Rifletto e penso che ognuno di noi ha un destino su questa terra : a qualcuno è toccata la guerra, ad altri le malattie o la fame, ad altri il benessere col boom economico e così via. A noi ed ai nostri figli si sta prospettando questo tipo di difficoltà .Ormai siamo ad un bivio ed è necessario modificare i nostri comportamenti, adattandoci al momento : quando si è in prossimità di un evento disastroso bisogna impegnarsi a cambiarlo a nostro favore, divenendo artefici di una nuova rinascita, evolvendo verso un migliore equilibrio che ci faccia liberare dei “corrotti e dei corruttori”, fondando tutto su coraggio e dignità, consapevoli che, essere creativi in un clima di instabilità e fallimento, è la giusta risposta . Non basta sperare che qualcosa cambi., dobbiamo essere noi a cambiare, non restando in statica attesa. Come disse il grande Totò nell’omonimo film? “Chi si ferma è perduto!”.

Rossella Argo