Chi bada alla badante?

Cara Rossella,

badante governantead un anno dalla morte di mia madre, mio fratello ed io abbiamo scoperto un’amara verità : la badante ucraina di cinquantacinque anni che fungeva anche da infermiera per assisterla durante la malattia, è diventata la compagna di mio padre settantenne e lui vuole sposarla affinché un giorno possa beneficiare della sua pensione. Questa situazione ha sconvolto non poco le nostre famiglie! Sembrava molto legata a noi e non potendo accudire nostro padre rimasto vedovo,sia per questioni lavorative che familiari abbiamo preferito continuasse ad occuparsi della casa e di lui,mai potendo immaginare finisse in questo modo,anche se molte persone ci avevano messo sull’avviso che le care badanti cercano il vecchietto da sposare per poi sottrargli soldi e casa! Alle nostre rimostranze nostro padre ha esplicitamente detto che lui ci ha ” sistemati ” economicamente,che ormai dedicandoci a lavoro e famiglia il nostro tempo per lui è sempre più esiguo e che preferisce vivere gli ultimi tempi della sua esistenza con questa donna che gli riempie le giornate di allegria,affetto e calore umano,aggiungendo ” la vostra mamma, mia adorata moglie, mi manca tanto ma sono sicuro che sarebbe contenta nel vedermi sistemato e felice,senza farvi alcun fastidio”. Abbiamo chiesto ad un notaio amico un consiglio ma ci ha fatto perdere ogni speranza , affermando che nostro padre è nella piene facoltà di intendere e volere e, strizzando l’occhio,ci ha detto che anche lui è felicemente accasato con una donna della Bielorussia,ex badante della madre!

Margherita
Cara Margherita,
speri che ti dia ragione? La mia risposta ti deluderà. Anni fa anch’io ero prevenuta nei riguardi di queste donne che arrivavano in massa dai paesi dell’Est ma, essendo stata più volte in quei luoghi,ho compreso come questo popolo sia rimasto rispettoso,gentile,paziente,premuroso,disponibile specie con le persone anziane ed indigenti,malgrado il difficile stile di vita e le dure restrizioni, cui noi nemmeno possiamo immaginare. Il tutto, ovvio, con le dovute eccezioni! Ma il grande e triste problema è un altro: ormai sempre di più accade che non sappiamo o non vogliamo,occuparci dei nostri vecchi. Abbiamo sempre meno tempo,meno voglia, meno pazienza per prenderci cura di un papà,di una mamma,di una nonna o una zia,specie se malati,affetti da demenza senile o non autosufficienti. E allora? Ben vengano le badanti! Ci siamo mai chiesti chi sono, da dove vengono,quali affetti hanno lasciato per venire qui? Raramente si pensa che la maggior parte di loro,con animo dilaniato,siano state costrette a lasciare figli ancora piccoli, genitori anziani e malati, mariti che al loro ritorno trovano con altre donne o ancor peggio, ubriachi e violenti pronti ad estorcere i loro guadagni. La maggior parte di esse possiedono una o più lauree,parlano bene le lingue,sono medici, ingegneri, infermiere specializzate e,venendo da noi, si riducono a fare i lavori più umilianti per risolvere aspetti pratici ed anche affettivi che parenti stretti,come figli e nipoti dell’anziano o del malato, non vogliono o non possono affrontare. Mi scrivi che questa signora viene dall’Ucraina : proprio loro hanno fama di essere eccezionali, responsabili lavoratrici e col tempo ritenute non solo affidabili ma indispensabili. Perdona questa mia difesa ad oltranza ma ormai, le piccanti storielle delle prosperose ragazze dell’Est che giungono in Italia per carpire non solo la buona fede ma anche i soldi del vecchietto rimbambito,hanno fatto il loro tempo. Penso sia anche disdicevole parlarne perché la maggior parte di esse non appartiene a quella categoria di donne dette di “facili costumi”. Anzi, sono ritenute una salvezza,non solo per quelle famiglie ” distratte ” che non possono badare all’anziano solo e malato,ma anche una vera benedizione per quei poveri vecchietti, ma anche vecchiette che,con lo sguardo fisso nel vuoto, trascorrono gli ultimi anni in solitudine,spesso davanti un televisore, già fortunati perché ancora nella loro abitazione e non abbandonati in un ospedale o in una casa per anziani. Mia cara lettrice, penso che tutti noi dovremmo ringraziare queste persone : scomparsi i nostri cari, sicuramente non saremo pervasi dal rimorso d’averli lasciati soli, ma ” affidati” a persone che, con il loro affetto, hanno consentito a noi di continuare la nostra vita,senza altre ” preoccupazioni”. Meglio tranquillizzare il nostro animo e la nostra coscienza…Prima o poi potrebbe capitare a noi d’aver bisogno di una badante che si prenda cura della nostra persona.

Rossella Argo

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