Avanguardia e tradizione al Napoli teatro festival Italia

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Avanguardia e tradizione. Palcoscenici classici e luoghi nascosti della città trasformati in teatro. Grandi produzioni e visioni intime per pochi spettatori. Torna il Napoli teatro festival Italia, in un’edizione messa in piedi in tempi record, ma che ambisce a conservare gli elementi di sperimentazione che nelle precedenti edizioni lo hanno contraddistinto.Per il quarto anno di programmazione il festival si scompone in due tranches: 26 giugno-17 luglio e 9 settembre-7 ottobre, separazione obbligata per via dei tempi strettissimi con cui è stata organizzata la kermesse e che il direttore artistico Luca De Fusco si ripromette di abolire già dall’anno prossimo. Saranno 25 gli spettacoli tra giugno e luglio, 7 quelli tra settembre e ottobre. In tutto 33, compreso uno a sorpresa che De Fusco tiene ancora segreto, una mostra e un laboratorio. Si parte il 26 giugno al teatro di San Carlo con la prima italiana di ‘Le dragon blue’ del regista canadese Robert Lepage, reduce dal successo di pubblico nell’edizione 2010. Torna al Teatro festival anche Enrico Frattaroli, autore nell’edizione 2009 di un lavoro sulla figura del Marchese De Sade e che quest’anno porta un Edipo completamente recitato in greco antico. Nel Tunnel borbonico sarà ambientato ‘Variazioni sul mito’ per la regia di Bruno Garofano e interpretato da Giovanna Di Rauso. In parte ambientato a bordo di una barca a vela è invece ‘Otello e Iago’ della napoletana Antonella Monetti. Grande attesa poi per due grandi del teatro internazionale: Declan Donnellan, da 11 anni affiancata dalla stessa compagnia di attori russi, propone per la prima volta in Italia ‘The Tempest’ di Shakespeare. E poi il guru del teatro giapponese Oriza Hirata, in scena con ‘Tokyo Notes’, ambientato nel salone da ballo del museo di Capodimonte, e ‘The Yalta Conference’, spettacolo che ricostruisce in maniera verosimile e ironica i dialoghi tra Churchill, Roosevelt e Stalin nel vertice all’indomani della seconda guerra mondiale. ‘Ferito a morte’ è invece lo spettacolo-omaggio di Claudio Di Palma, con Mariano Rigillo, basato sul romanzo di Raffaele La Capria pubblicato proprio 50 anni fa. Curioso e innovativo il ‘T.E.L.’ della giovane compagnia ravennate ‘Fanny e Alexander’ ispirato alla figura di Lawrence d’Arabia. Nello spettacolo i due attori, uno al molo San Vincenzo e uno al teatro Astra di Torino, dialogheranno connessi via internet satellitare. E infine suscita curiosità anche un inedito Enzo Avitabile che in versione ‘classica’ dirigerà, chissà se con smoking d’ordinanza, una cantata per coro, orchestra sinfonica e voce recitante dal titolo ‘Exeradati mundi’, inno ai diseredati del mondo ai margini della storia.

A cura di Paola Picone