Gli adulatori somigliano agli amici come i lupi ai cani

Cpinocchio, il gatto e la volpeara Rossella,vorrei un consiglio per l’ennesima delusione provata: una persona che reputavo “amica” da oltre venti anni, trovandosi in difficoltà per un lavoro da ultimare, ha chiesto il mio aiuto, la mia consulenza,ovviamente in modo gratuito. Trattandosi di cosa lunga e difficile, irta di responsabilità, mi sono dedicato anima e corpo, dopo il mio orario di lavoro, trascurando la mia famiglia, i miei figli, tornando spesso dopo la mezzanotte, provocando anche qualche litigio con mia moglie. Questa situazione è andata avanti per tre mesi. Fortunatamente sono riuscito a risolvere ogni problema ed il mio amico, felice e soddisfatto, ha ritenuto giusto brindare anche con altre persone del suo studio per l’avvenuto miracolo, dato che senza il mio apporto non sarebbe riuscito a risolvere il problema. La sera del brindisi, a cui è intervenuta anche mia moglie, il caro amico ha ringraziato pubblicamente tutti per l’aiuto e la riuscita dimenticandosi del sottoscritto, anzi privilegiando, in particolar modo, un tizio in particolare, persona notoriamente falsa e “lecchina”, il quale gongolava al suo fianco. Inutile dirti la delusione nonché le storie finite a tarda notte con mia moglie, la quale ha anche sospettato che avessi inventato tutto per tornare tardi la sera, immaginando storie inverosimili.

Giancarlo

Caro Giancarlo,

non mi meraviglia questo tuo racconto. Non so se il tuo amico si sia accorto dell’enorme gaffe che ha commesso, se sia un ingenuo, un “distratto” o un grande “parac…” ! Forse sarò cattiva o prevenuta ma quando incontro persone che si camuffano ostentando sorrisi accondiscendenti e fastidiose “buone maniere” vado in allarme perché intuisco falsità, opportunismo,autocompiacimento.Sono questi i “viscidi” che cercano di accattivarsi simpatie per conseguire i propri fini, che fanno carriera o che riescono a spuntarla anche in cose stupide solo per il gusto di primeggiare, premiati più dal loro “lecchinaggio”, da conoscenze giuste, che da capacità ed intelligenza. Ma nella vita bisogna saper aspettare…Così anche il più intelligente, che poi si mostra debole premiando il furbo del momento, riceverà il “benservito” e sarà colpito ancora più fortemente quando meno se lo aspetta. Ricordi la storia di Riccardo III ? Offendendo inutilmente il suo complice Buckingham, perde l’ ultimo alleato e va incontro alla rovina. E così il grande diventa piccolo, il ricco diventa povero, il monarca diventa suddito; i rovesci del destino non sono rari e nessuno può ritenersi indenne. Questi sono i rischi che corre chi non riconosce i meriti degli amici veri, dei collaboratori fidati, premiando al loro posto persone senza pregi, senza qualità, squallidi leccapiedi che spesso addirittura covano rancore ed invidia,ultimi arrivati che si intrufolano perseguendo un obiettivo con strategie scorrette. Questi individui ambigui sono quelli che si fingono “amici” con uno scopo, solo per ottenere favori , solo per conoscere, attraverso noi, altre persone o situazioni a loro favorevoli, dove potersi insinuare,dove poter continuare a “strisciare” per ottenere senza meriti…Abili nel giocare con le parole, insidiosi nel loro modo di porsi…E così ci si dimentica proprio di quelli che ci hanno sorretto nei momenti bui, di quelli che ci hanno regalato affetto sincero e disponibilità in modo silenzioso e discreto, senza chiedere nulla. E’ spaventoso non mostrarsi giusti, non premiare fedeltà, amicizia disinteressata, rispetto, riservatezza. E’ storia di sempre che spesso i vantaggi vanno agli ipocriti, ai simulatori, ai bugiardi, ai farisei, ai commedianti. Ti chiedo solo di “sederti sulla sponda del fiume”ed aspettare…Vedrai che risate quando il lecchino finirà sotto le macerie delle sue bugie, dei suoi falsi sorrisi, delle sue parole melliflue, del suo fingersi amico, perché in fondo è solo un imbecille travestito da astuto, a cui mancano bontà, intelligenza e cultura.

A cura di Rossella Argo

Per chi volesse scrivere direttamente a Rossella, invia una e-mail  a  RossellaArgo@mail.com

Cara Rossella,

vorrei un consiglio per l’ennesima delusione provata: una persona che reputavo “amica” da oltre venti anni, trovandosi in difficoltà per un lavoro da ultimare, ha chiesto il mio aiuto, la mia consulenza,ovviamente in modo gratuito. Trattandosi di cosa lunga e difficile, irta di responsabilità, mi sono dedicato anima e corpo, dopo il mio orario di lavoro, trascurando la mia famiglia, i miei figli, tornando spesso dopo la mezzanotte, provocando anche qualche litigio con mia moglie. Questa situazione è andata avanti per tre mesi. Fortunatamente sono riuscito a risolvere ogni problema ed il mio amico, felice e soddisfatto, ha ritenuto giusto brindare anche con altre persone del suo studio per l’avvenuto miracolo, dato che senza il mio apporto non sarebbe riuscito a risolvere il problema. La sera del brindisi, a cui è intervenuta anche mia moglie, il caro amico ha ringraziato pubblicamente tutti per l’aiuto e la riuscita dimenticandosi del sottoscritto, anzi privilegiando, in particolar modo, un tizio in particolare, persona notoriamente falsa e “lecchina”, il quale gongolava al suo fianco. Inutile dirti la delusione nonché le storie finite a tarda notte con mia moglie, la quale ha anche sospettato che avessi inventato tutto per tornare tardi la sera, immaginando storie inverosimili.

Giancarlo

Caro Giancarlo,

non mi meraviglia questo tuo racconto. Non so se il tuo amico si sia accorto dell’enorme gaffe che ha commesso, se sia un ingenuo, un “distratto” o un grande “parac…” ! Forse sarò cattiva o prevenuta ma quando incontro persone che si camuffano ostentando sorrisi accondiscendenti e fastidiose “buone maniere” vado in allarme perché intuisco falsità, opportunismo,autocompiacimento.Sono questi i “viscidi” che cercano di accattivarsi simpatie per conseguire i propri fini, che fanno carriera o che riescono a spuntarla anche in cose stupide solo per il gusto di primeggiare, premiati più dal loro “lecchinaggio”, da conoscenze giuste, che da capacità ed intelligenza. Ma nella vita bisogna saper aspettare…Così anche il più intelligente, che poi si mostra debole premiando il furbo del momento, riceverà il “benservito” e sarà colpito ancora più fortemente quando meno se lo aspetta. Ricordi la storia di Riccardo III ? Offendendo inutilmente il suo complice Buckingham, perde l’ ultimo alleato e va incontro alla rovina. E così il grande diventa piccolo, il ricco diventa povero, il monarca diventa suddito; i rovesci del destino non sono rari e nessuno può ritenersi indenne. Questi sono i rischi che corre chi non riconosce i meriti degli amici veri, dei collaboratori fidati, premiando al loro posto persone senza pregi, senza qualità, squallidi leccapiedi che spesso addirittura covano rancore ed invidia,ultimi arrivati che si intrufolano perseguendo un obiettivo con strategie scorrette. Questi individui ambigui sono quelli che si fingono “amici” con uno scopo, solo per ottenere favori , solo per conoscere, attraverso noi, altre persone o situazioni a loro favorevoli, dove potersi insinuare,dove poter continuare a “strisciare” per ottenere senza meriti…Abili nel giocare con le parole, insidiosi nel loro modo di porsi…E così ci si dimentica proprio di quelli che ci hanno sorretto nei momenti bui, di quelli che ci hanno regalato affetto sincero e disponibilità in modo silenzioso e discreto, senza chiedere nulla. E’ spaventoso non mostrarsi giusti, non premiare fedeltà, amicizia disinteressata, rispetto, riservatezza. E’ storia di sempre che spesso i vantaggi vanno agli ipocriti, ai simulatori, ai bugiardi, ai farisei, ai commedianti. Ti chiedo solo di “sederti sulla sponda del fiume”ed aspettare…Vedrai che risate quando il lecchino finirà sotto le macerie delle sue bugie, dei suoi falsi sorrisi, delle sue parole melliflue, del suo fingersi amico, perché in fondo è solo un imbecille travestito da astuto, a cui mancano bontà, intelligenza e cultura.