Le adozioni internazionali: luoghi del cambiamento e traiettorie per il futuro

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Il desiderio di maternità, la voglia di avere una famiglia sempre più spesso si coniuga con la possibilità di adottare un bambino. Eppure il numero di minori italiani dichiarati in stato di adottabilità rispetto al numero delle domande di adozione è in un rapporto di 1 a 10. Così non resta che andare all’estero ed iniziare un lungo travaglio burocratico e psicologico.

L’Associazione ARIETE Onlus Venerdì 23 Settembre si è fatta promotrice presso l’Assessorato alle Attività Sociali della Regione Campania di una giornata di studi a carattere regionale sui requisiti di qualità dei percorsi normativi/giuridici, psicologici/sociali ed assistenziali previsti dall’adozione internazionale. Presso la “sala Armieri” della sede regionale di via Marina Nuova, a Napoli, una giornata di studi a carattere regionale sui requisiti di qualità dei percorsi normativi/giuridici, psicologici/sociali ed assistenziali previsti dall’adozione internazionale. I contributi della Dott.ssa Maria Teresa Vinci, Dott. Maurizio Barruffo, Giudice Pasquale Andria, Prof. Antonio Oddati, Dott.ssa Maddalena Poerio, Prof.ssa Silvana Lucariello, Dott.ssa Angela Boccieri, Dott. Pierluigi Vuilleumier, Prof. Angela Orabona, Dott.ssa Anna Benedetta Torre (Presidente di ARIETE Onlus, Ente autorizzato per le adozioni internazionali) hanno chiarito i come e i quando di una pratica così complessa e delicata. L’adozione ha conseguenze psicologiche rilevanti, sia nei bambini che nei genitori, perché non è sufficiente desiderare una famiglia per costruirla bene. Le fragilità emotive delle neo-mamme (e dei bambini se sono già grandi) non vanno ignorate, ma conosciute ed affrontata preventivamente, ecco perché è importante farsi seguire da personale specializzato.

Anita Laudando