Staminali: Riparano i tessuti malati

detnDa anni gli scienziati sostengono il potere delle cellule staminali,. E’ stato dimostrato, infatti, che una terapia a base di staminali può aiutare un cuore danneggiato da infarto ad autoripararsi, migliorandone la funzionalità. 23 pazienti nella sperimentazione La notizia arriva dagli Usa, dove sono state condotte sperimentazioni cliniche su 23 pazienti con insufficienza cardiaca da infarto sotto la guida di due ricercatori italiani,  Roberto Bolli dell’Università di Louisville e Piero Anversa della Harvard Medical School di Boston. Prelevate, purificate  e moltiplicate Gli scienziati hanno prelevato staminali adulte dal cuore di 16 di questi pazienti; le hanno purificate nel laboratorio di Anversa a Boston e poi fatte crescere moltiplicandole fino a ottenerne un milione. Le “nuove” staminali sono state poi reiniettate nelle aree danneggiate dei cuori dei pazienti, attraverso un catetere. Lo studio clinico è stato battezzato “Scipio”, acronimo di Cardiac Stem Cells in Patients with Ischemic Cardiomyopathy. I risultati dopo 4 mesi Osservando coloro che erano stati sottoposti al trattamento, e confrontando il loro stato di salute con i sette che non avevano ricevuto la terapia, i ricercatori hanno osservato che nei mesi successivi la superficie di tessuto necrotico danneggiata dall’infarto si è ridotta e, parallelamente, è diminuita l’insufficienza cardiaca.
Viene così smontata la convinzione che il tessuto cardiaco, una volta danneggiato, sia morto per sempre: la capacità di pompare sangue è migliorata per tutti i pazienti dell’8,5% dopo solo 4 mesi e del 12% a 12 mesi dal trattamento. Un tentativo riuscito per la prima volta I risultati di questa prima fase sperimentale, pubblicati sulla rivista Lancet, sono stati presentati a Orlando nel corso del meeting della American Heart Association. Il tentativo di usare le staminali per “riparare” il cuore era stato già fatto in passato, ma erano state utilizzate cellule stratte dal midollo osseo.
I due ricercatori hanno invece avuto l’intuizione di utilizzare le stesse staminali adulte del cuore dei vasi sanguigni. I risultati sulla rivista Lancet “Questi risultati iniziali nei pazienti sono davvero incoraggianti”, hanno scritto  Bolli e Anversa su Lancet. “Suggeriscono che l’infusione di cellule staminali cardiache autologhe (cioè del paziente stesso) è efficace nel migliorare la funzione cardiaca e ridurre le dimensioni dell’area cardiaca infartuata”.