SIRACUSA

Non solo palme, frutteti e spiagge bianche. Siracusa raccoglie anche molto altro: è giunto il momento di tuffarsi negli foto viaggi 1splendori del barocco e del gusto, caldo, siciliano.

Il papiro cresce bene da queste parti, basti vedere la riserva del Ciane o la Fonte Aretusa, splendida e rigogliosa di piante. Venne importato dall’Egitto intorno al III secolo a.C. ed è, da allora, diventato parte della storia e del commercio della città. A questo proposito, per gli interessati, c’è un museo, che mostra tutto quello che si può fare con questo tipo di pianta: dalla carta alle corde, dai sandali alle barche.

Un urlo, ma basta qualsiasi rumore forte, può costare l’udito se fatto nell’Orecchio di Dioniso: l’amplificazione è di 16 volte in questa caverna, arte della natura, a forma di padiglione auricolare. E’ profonda 65 metri, alta 23 e larga 11.

Cicerone visitò Siracusa nel I secolo a.C. e ne rimase totalmente innamorato. La spettacolare zona archeologica gli dà ancora ragione: il Teatro Greco, l’Anfiteatro, secondo per grandezza solo a quelli di Roma e di Verona, dove lottavano gladiatori e belve feroci, l’ara di Ierone. Molto altro c’è ancora, in un parco che offre come colonna sonore il frinire delle cicale.

foto viaggi 2Piazza Duomo di notte, nel silenzio e nella solitudine e lo splendore barocco davvero emozionano, con il palazzo Beneventano del Bosco, il palazzo del Senato, la meravigliosa cattedrale costruita sui resti di un tempio dorico che risale al V secolo a.C., e l’Arcivescovado. Indimenticabile. Il misterioso miqweh, il più antico bagno di purificazione ebraico d’Europa. E’ a 18 metri di profondità e si raggiunge con una ripida rampa di scale.

Il mercato di Ortigia, alle spalle del tempio di Apollo, nasconde tante meraviglie: i richiami dei venditori sono in dialetto stretto, ma le bancarelle parlano la lingua, universalmente compresa, del piacere e del gusto.

E’ possibile gustare l’antica cucina dei monti Iblei da Mariano, vicolo Zuccalà: pasta con le mandorle, spaghetti con “capuliato” (trito di pomodori secchi, capperi e mollica), lumache, coniglio. Zibibbo con i dolci.

Gli occhi di Santa Lucia, dolce tipico preparato per la festa della patrona della città, è fatto con pasta di mandorle. Una vera bomba calorica. I migliori sono quelli dei fratelli Marciante, creatori di mille golosità.

Meraviglia del barocco. Noto non si può trascurare, a solo 38 chilometri da Siracusa. Si può restare per qualche giorno, oppure limitarsi ad una passeggiata per corso Vittorio Emanuele. Soggiorno relax in un’antica masseria che guarda il mare, a La del Sole, al Lido di Noto.

foto viaggi 3Portopalo di Capo Passero resta il punto più a sud d’Italia: qui sbarcarono le truppe anglo-americane nel lontano ’43 e in quegli stessi luoghi, vengono oggi a deporre le loro uova le tartarughe marine.

Siracusa è stata città descritta da molti artisti e scrittori: la si può ammirare nelle opere di Gaetano Tronchino, oppure leggerla nelle pagine di Veronica Tomassini (Sangue di Cane).

Acquisti interessanti da Reoro, via Santa Landolina 17, che vende coralli e ambre del Simetto. Pupi autentici e gioielli d’antiquariato al Bazar delle Cose Vecchie, via Consiglio regionale 7.

Al centro di un territorio considerato patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, il Donnafugata Golf Resort & Spa è un rifugio per chi desidera solo relax e ama la natura, oltre che, ovviamente, per chi ama cimentarsi sul green. Richiami storici e letterari: visita al Castello di Donnafugata e nei vicini luoghi del commissario Montalbano. Spiagge incantevoli anche d’autunno.

Il tramonto più bello si può ammirare passeggiando a Ortigia, fra i vicoli stretti, fino al lungomare e al Castello Maniace, voluto da Federico II per difendere quella che era un’isola e che ora, collegata alla terraferma con due ponti, foto viaggi 4è un pezzo del centro della città. Colori, profumi, suoni.

Cominciano con una risonante novità le notti autunnali di Siracusa. Dopo l’estate prosegue la stagione del Sahara, con la stessa animazione e mix musicale dell’estate della Punta del Pero. Resiste anche la tradizione del Malibù, discoteca storica. Ci si può ritrovare anche Al sentiero degli Amanti, dove si balla soltanto il sabato.

Roberta Morano