SCELTE SOTTO L’ALBERO

In questi giorni ci si è chiesti che cosa regalarsi, forse per la prima volta, ancor prima, di cosa regalare.

Si è convenuto all’interno delle famiglie di rispettare  il  costume  del donare, solo per i più giovani, per i bambini.

BRUNELLA 2Cosa regalarsi? Complicato soddisfare un bisogno che deve fare i conti con la crisi di liquidità e la necessità di distrarsi dal “crepuscolarismo” incombente.

Dalle strade gremite di gente, i negozi non hanno assorbito acquirenti,  registrando cali di vendite intorno al 20%, nonostante gli sconti che anticipano i saldi di fine anno.

Allora cosa ha regalato questo Natale agli italiani? O meglio cosa hanno preferito gli italiani, questo Natale?

Il Teatro. La visione di una commedia, preferibilmente comica, che allontanasse, anche se solo  per qualche ora, il ricordo dei sacrifici richiesti dallo Stato alle famiglie. Il Teatro più che il solito film al cinema. Il teatro non solo professionistico ma anche e forse soprattutto quello amatoriale.

BRIG 1In quest’ottica siamo andati ad assistere alla Commedia in due atti “Bacco Tabacco e Venere” di e con Antonio Furiano e Fabio Izzo, all’Auditorium Vittorio Alfieri di Marano di Napoli.

La compagnia “I Nuovi Giullari” attraverso Antonio Furiani, Fortunato nella parte del marito di Venere di nome ma non di fatto, ha dato prova di straordinaria capacità recitativa. Così Fabio Izzo bravissimo, nelle vesti di Venere. Spumeggianti le “tre Caramelle” : Mariarosaria Canicola nelle vesti di Nina, Ivana Guarracino in quelle di Maria e Anita Iannone  in quelle di Penta, alla quale abbiamo  rivolto qualche domanda:

D. che cosa l’ha spinta verso l’arte della recitazione e perché il Teatro?

R. “l’uscire da una vita ed entrare in un’altra conservando se’ stessi una volta fuori dalla scena, dà BRIG 2emozioniinenarrabili, inoltre il Teatro perché  semplicemente ho sentito parlare di questa commedia, da un’amica che osservandomi nella gestualità mi ha chiesto se volevo far parte del gruppo, almeno provare e… tra il provare e il rimanere, il passo è stato immediato”.

D. Si e’ impegnata ma si è divertita?

R. “Non può credere quanto, soprattutto nelle prove”.

D. E’ un’esperienza che rifarebbe?

R. “Se ci sarà occasione, credo che non  potrò, non sentire l’impulso alla partecipazione. Mi è piaciuto recitare, mi ha fatta sentire all’attenzione “diversa” della mia famiglia che era in platea e, degli amici ma, soprattutto abbiamo MARIO 1risotutt’insieme come se fuori, il mondo, potesse essere cambiato per una qualche magia”.

Ancora una volta la “Magia” del Teatro, la passione dell’uomo di esprimere la voglia di far parte di un gruppo, di una famiglia seppur artisticamente,  di una realtà, come protagonista in scene che rappresentano la vita traslata in una  cornice buffa e onesta, ha dato dei frutti che portano solo l’etichetta di Teatro Amatoriale ma che in realtà, per la straordinaria costruzione e recitazione dei protagonisti, meriterebbe ben altra nota di distinzione.

a cura di Brunella Postiglione

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