Recuperati 14 preziosi dipinti per un valore di 40 mln

14 preziosi dipinti, da Correggio a Francesco Guardi, Lorenzo Monaco e il Volterrano, recuperati tra CULTURA 16Italia ed estero dal nucleo dei carabinieri per la tutela del patrimonio culturale, per un valore commerciale di 40 milioni di euro. Un maxisequestro frutto di un’indagine avviata nel 2007 che porterà a processo il 26 ottobre a Roma 17 persone, tra cui Edoardo Testori (nipote del critico d’arte, riportano i carabinieri) e, tra gli indagati, anche due uomini di Chiesa, alcuni funzionari ministeriali, due antiquari di Firenze e Milano, imprenditori e alcuni banchieri svizzeri.
“Si tratta di opere straordinarie”, ha commentato la neo-soprintendente
Daniela Porro, “Vanno dal Trecento al Settecento, alcune sono del gotico maturo”. Fra tutte, spiccano la Leda e il Cigno che si perde nel blu di Lelio Orsi e la Natività del Correggio, ma c’è anche la Sant’Agnese in chiaroscuro del Volterrano, la Santa Caterina e il Sant’Antonio Abate di Barnaba da Modena, il Trittico con Madonna con Bambino e Santi attribuito a Giovanni da Gaeta.
L’indagine, coordinata dalla Procura di Roma e in parte proseguita con le Autorità giudiziarie di Firenze e Genova, è partita quando nel negozio di uno dei più noti antiquari londinesi sono state riconosciute due rare opere di Francesco Guardi, artista veneziano del Seicento, appartenenti a una collezione privata e illecitamente portate all’estero.
Da lì i carabinieri sono risaliti a una ben più ampia associazione per delinquere, con società residenti a Madeira e all’Isola di Man, che coinvolgeva un’insospettabile rete di professionisti. “Le opere – spiega il tenente colonnello
Raffaele Mancino – erano inedite, quindi non conosciute dalla soprintendenza. CULTURA 12Sono state illecitamente acquistate da privati nel Lazio e Toscana e da una congregazione ecclesiastica di Roma, per essere poi esportate all’estero”.
I due religiosi indagati avrebbero venduto 5 dipinti della loro congregazione fingendo anche di esserne i proprietari. Diversi i metodi di esportazione. “I due Guardi – prosegue Mancino – che soli hanno un valore di 6 milioni di euro, avevano ottenuto il permesso dall’ufficio esportazione camuffati sotto dipinti contemporanei. La Leda e il cigno ha volato come bagaglio a mano e lo abbiamo recuperato da un americano che lo aveva acquistato per 300mila euro, pronto già a rivenderlo. La Madonna del maestro della Cappella Bracciolini e il san Giuliano del Maestro di Pacino erano in un magazzino di Testori a Chiasso, in Svizzera. Altri stavano per uscire dall’Italia con la complicità di funzionari ministeriali” e di falsi certificati che ne attestavano la provenienza estera (e quindi la necessità di rimpatrio).
I 14 capolavori recuperati fanno parte di un più ampio bottino di 36 opere, di cui altre 5 sono state già rintracciate in attesa di sequestro e 17, ancora non localizzate, sono invece gravate da decreto di sequestro nazionale e internazional

fonte Italia Oggi