Questo non è un film. Questa è la verità: il volto migliore di Napoli – VEDI IL VIDEO

4Ogni giorno una guerra silenziosa miete vittime innocenti. Vite spezzate, sogni infranti, progetti svaniti in un attimo, che lasciano posto al dolore. Un dolore con cui si impara a convivere e che, giorno dopo giorno, si trasforma in una straordinaria voglia di cambiare la propria vita, per riappropriarsi del futuro e dei sogni, nella difesa della memoria e dei valori di chi ha dato la vita per il lavoro, la famiglia, la società in cui viveva, il mondo in cui credeva.

Ogni giorno svegliarsi in zone disagiate è una sfida con se stessi, per riuscire a strappare giovani vite alla strada, ai clan malavitosi, alle tentazioni del denaro o della droga, per convogliare le energie positive verso progetti costruttivi.

È una sfida continua non arrendersi, non perdere la fiducia negli altri, non smettere di credere nel cambiamento. Nonostante il buio dei giorni più tristi, delle lacrime versate, esiste l’onestà, lo spirito caritatevole, l’amore per il prossimo che anima il cuore di tantissimi uomini che hanno scelto di mettere la loro esperienza a servizio degli altri, perché non ci si debba più scontrare con l’indifferenza, l’egoismo umano, i silenzi omertosi, che ci rendono così distanti gli uni agli altri.

2Siamo tutti figli di una stessa Terra, tutti chiamati a difenderla, nessuno escluso.

Per ricordare le vittime innocenti della criminalità, denunciare la povertà, l’emarginazione, la discriminazione, ma anche testimoniare la dura realtà sociale che Napoli affronta quotidianamente è nato Questo non è un film. Questa è la verità, a cura della Conferenza Episcopale Italiana. Uno straordinario spaccato di vita, scritto e diretto da Stefano Maria Palombi, nato da un’idea condivisa con Antonio di Battista e Manuel Musilli. Immagini forti, commoventi ma, soprattutto, vere, rappresentano il volto più bello di Napoli, quello della solidarietà e della c3ondivisione. Un meraviglioso documento sociale, che, attraverso quattro episodi, testimonia la grandezza e la forza di una Chiesa sulla terra, che si fa Testimone, concreta e vicina alla sofferenza dei più deboli.

Il primo episodio, La scomparsa, ha per protagonisti uomini che hanno perso un lavoro ed una casa, ex detenuti, padri separati, anziani soli, immigrati che, dopo il viaggio della speranza, hanno conosciuto il freddo e il pericolo delle strade. Persone che hanno trovato una nuova famiglia nella comunità la Tenda di Don Antonio Vitiello, che dal 1981, nel rione Sanità, accoglie e cura i disagiati, offre servizi di mensa, assistenza sanitaria e colloqui. Si chiama così perché è un luogo dove chiunque può piazzare la propria tenda e restare il tempo necessario per ritrovare la propria strada.

1In Vita sul pianeta Scampia compare un alieno, un personaggio di fantasia, che interpreta il sentimento dei ragazzi che vivono a Scampia e che si sentono diversi, alienati, discriminati, per il semplice fatto di essere nati in un quartiere conosciuto alle cronache solo per vicende legate alla delinquenza. Scampia, senza lavoro e avvenire, sembrerebbe il luogo ideale per perdere la speranza, eppure un gruppo di ragazzi, grazie all’appoggio delle parrocchie, si batte per riappropriarsi della propria vita, riaprendo teatri e cinema, perché sognare non è un reato, ma forza per cambiare il proprio destino. Nella quasi totale assenza di servizi, infatti, sono le  parrocchie a rispondere alle esigenze della popolazione, sostenendo iniziative come quella del comitato “Dateci Facoltà” per realizzare nel quartiere la facoltà universitaria di Medicina.

Storia d’Ammore, attraverso l’incontro tra Vincenzo, giovane italiano disoccupato, e Maria, ragazza rom cresciuta in un campo abusivo, testimonia l’esistenza di due comunità che si sfiorano e diffidano l’una dell’altra, eppure in alcuni casi sanno superare la diversità, grazie all’impegno della  Caritas, che opera in difesa dei diritti dei Rom con progetti di integrazione e scolarizzazione, ma, soprattutto, cerca di combattere il pregiudizio e l’intolleranza degli italiani.

La guerra di ogni giorno, ultimo episodio, è quella che vede cadere vittime innocenti sotto il fuoco della barbarie umana. A raccontarla sono i familiari delle vittime che ricordano Gigi Sequino e Paolo Castaldo, Dario Scherillo, Gianluca Cimminiello, Silvia Ruotolo, Attilio Romanò, Gaetano Montanino e tantissimi altri. Seguiti dalla Fondazione Polis, dall’Associazione Libera e da Don Tonino Palmese, queste persone si battono perché il loro dramma non venga dimenticato, ma sia monito e testimonianza di speranza e cambiamento. Non lasciamoli soli.

 Giuseppina Amalia Spampanato

 

A questo indirizzo è possibile vedere Questo non è un film:  http://youtu.be/NKCzTeQa2i0