PRIMO MAGGIO: PIETRARSA E LA PRIMA STRAGE SUL LAVORO DELLA STORIA

Quest’anno ricorre il 150° anniversario dell’eccidio di Pietrarsa, una strage compiuta a pochi anni dall’ “unità d’Italia” , e pressocché dimenticata dall’informazione; eccidio che durante  la mattina del primo maggio è stato ricordato con una pepe 1manifestazione presso il museo dell’opificio di Pietrarsa, presso San Giorgio a Cremano.

Si è dunque reso omaggio a quei lavoratori che pagarono col sangue il loro tentativo di sciopero in nome di giusti diritti – in quel lontano 1863 – quando a Pietrarsa c’era il più grande opificio d’Italia, costruito dai Borbone, e a lavorarvi erano oltre 1050 operai . Quel tragico evento avvenne vent’anni prima della famosa strage sul lavoro di Chicago, internazionalmente commemorata e ricordata come la prima mai avvenuta.

<<Con la presente manifestazione intendiamo lanciare un grido di protesta a nome di tutti quei lavoratori del Mezzogiorno che, ieri come oggi, sono costretti a barattare i propri diritti pepe 2incambio di un posto di lavoro, spesso sotto gli occhi di uno stato disattento al primo articolo della sua costituzione. Centocinquanta anni fa gli operai di Pietrarsa si alzarono e guardarono negli occhi i loro sfruttatori ma non riuscirono ad ottenere che una carica di bersaglieri con baionette sguainate; era appena iniziata l’opera di colonialismo che passò col nome di “unità d’Italia; stamane abbiamo ricordato i dieci operai trucidati e le decine di feriti. Oggi é nostro obbligo morale ricordarli strappandoli dalla damnatio memoriae>>,  spiega Flavia Sorrentino dell’associazione meridionalista ed antimafia “Insieme per la Rinascita”, conduttrice della manifestazione, iniziata con un corteo da San Giorgio a Cremano.                                                                   Durante l’evento, molto seguito e acclamato sono anche intervenuti gli storici Vincenzo Gulì ed Aldo Vella,  personaggi di spessore del mondo meridionalista.                                                          Dopo aver ricordato i nomi di tutti i martiri di quel triste capitolo che la storiografia ufficiale ricorda a singhiozzi, è stata deposta pepe 3una corona di fiori, per i caduti, accanto la lapide commemorativa dello scultore Bruno Galbiati.

Il comitato organizzativo ha tuttavia espresso una nota di disappunto in quanto, pur essendo state invitate le autorità locali e nazionali, nonché i sindacati, nessun esponente si è presentato se non, a titolo personale, l’assessore del Comune di Napoli Marco Esposito e il candidato sindaco di Portici, Giovanni Erra (m5s).  Il prossimo appuntamento, fa sapere l’organizzazione, è per il sei agosto di quest’anno, allorquando verranno pure ricordati gli eccidi avvenuti con l’opera d’unificazione italiana.

Di Alessia Viviano