PARADISO NAPOLI: E’ FINALE!

” Ma è di un altro pianeta quello li, quello con il numero 7? ” Qualcuno giura di averlo sentito dire Domenica sera sugli spalti del Friuli. Perchè una doppietta in risposta ad un rigore appena fallito non è proprio da tutti. Soprattutto se tutto questo arriva dopo aver ricevuto un brutto colpo alla caviglia che aveva messo in discussione anche il prosieguo del CAVANImatch. Il cambio era già pronto, ma l’uruguaiano ha chiesto di aspettare. Doveva controllare che fossero esaurite davvero tutte le risorse. Roba da fenomeni. Roba da Cavani, insomma. Passano tre giorni, e al San Paolo arriva il Siena. La partita è di quelle importanti. Perchè è la semifinale di coppa. Perchè a Napoli sono in tanti a pregustare già la finale di Roma contro la Juventus. Prima, però, bisogna ribaltare il punteggio dell’andata. Un 2-1 amaro, ma comunque ampiamente alla portata della band di Mazzarri. Se poi in campo ci sono i titolarissimi, mentre il Siena ha assenze pesanti, allora tutto diventa più facile. Sono accorsi in sessantamila al San Paolo. Pochi più, pochi meno. L’ennesimo record stracciato per una partita di coppa, l’ennesima testimonianza di un amore senza limiti. Quello di un’intera città per la maglia azzurra. Bastano dieci minuti, ai partenopei. Punizione di Lavezzi, Cavani la sfiora e Vergassola beffa il suo portiere. Sono in tanti a gridare al gol di tacco, sempre di Cavani, ma saranno il replay e lo stesso uruguaiano nell’intervista post partita a dimostrare il contrario. E’ 1-0, e dopo dieci minuti è già punteggio ribaltato. Quanto pesa quell’autogol, un altro, di Pesoli che chiuse le marcature al Franchi nel match d’andata. La partita adesso cambia, e si adatta perfettamente alle caratteristiche del Napoli, famosa per le letali ripartenze dei tre fenomeni. Ne arriva una al 38′. Cavani per Lavezzi, Lavezzi per Hamsik, al centro per Cavani. Da manuale. Roba da fenomeni. Perchè stavolta è più opportuno utilizzare il plurale. Arriva il raddoppio, arriva il delirio. Il Napoli abbraccia l’amore della gente, e si proietta verso quel 20 Maggio che può voler dire tanto. Un gol del Siena, però, vorrebbe dire supplementari. E allora nella ripresa i ragazzi di Sannino le provano tutte, ma non riescono quasi mai a rendersi veramente pericolosi. E’ anzi il Napoli a sfiorare in più occasioni il terzo gol. Cavani prima, Lavezzi poi. Il 2-0, però, resta tale e dopo i quattro minuti di recupero arriva il triplice fischio di Valeri. Quello che significa Napoli-Juventus all’Olimpico il 20 Maggio. Per alzare la coppa e per un posto in paradiso. Perchè si sa che quella fra i campani e i bianconeri non è e non sarà mai una partita come le altre. Lo racconta la storia, ma anche lo sguardo della gente. La voglia di alzare il primo trofeo dell’era De Laurentiis è tanta. Alzarlo in finale contro la Juventus, poi, sarebbe davvero il massimo. Nel frattempo, però, di buona notizia ne arriva un altra. Perchè già da stasera, il Napoli è certo di un posto in Europa. E un mese fa, probabilmente, sarebbe stata la notizia più importante. Adesso, invece, la città non si accontenta. Perchè il terzo posto è ad un punto, e rigiocare la Champions anche l’anno prossimo è un occasione troppo ghiotta. Per consolidare il ruolo di grande potenza. Perchè sognare non costa niente, e continuare a farlo è il desiderio di tutti. Domenica arriva il Catania di Montella. Dopo Sannino, un altro napoletano sulla strada degli azzurri. Che buffo, il destino!

Marco D’Arienzo.