NON POSSIAMO CAMBIARE CHI NON “VUOLE” CAMBIARE

gatinha-arroganteCara Rossella,

ho molto sofferto affettivamente e dopo una lunga e dolorosa storia durata ben 15 anni ho conosciuto un vedovo non più giovane senza figli, che ho sposato pochi mesi fa. Tutto sarebbe splendido se non esistesse una figura scomoda che complica la nostra serenità: mia cognata. Questa persona, non più giovane, rende impossibile qualsiasi dialogo, dato il suo comportamento egocentrico e supponente, tollerato solo dal marito, ormai sua vittima da trent’anni. Pontifica su tutto, ha sempre ragione lei, non lascia parlare e bisogna seguire solo il suo ragionamento. Finge d’essere buona quando deve perseguire uno scopo, quando deve ottenere qualcosa e poi si rivela così perfida,superba, esibizionista, arrogante da sconvolgere chiunque. Secondo la sua ottica non sbaglia mai e gli altri devono “obbedire” seguendo regole e consigli. Nessuno la sopporta ed è antipatica a tutti con questa sua ostentata prepotenza ed il suo sfacciato protagonismo…Ormai i rapporti tra noi sono divenuti difficili ma vorrei evitare il peggio dato il legame familiare che ci unisce. Ultimamente ad un matrimonio mi ha pubblicamente offesa perché presentandola ad amici come “mia cognata” avevo sbagliato: avrei dovuto dire “la dottoressa tal dei tali”, ben specificando titolo e professione! Possibile che età, problemi, esperienze, dispiaceri non riescano a cambiare le persone?

Marianna

Cara Marianna,

anime egocentriche con manie di protagonismo difficilmente si tramutano in anime generose ed altruiste, anche se solitamente tendono a mascherarsi cercando di convincere (anche se stesse) del contrario! Non possiamo cambiare chi non vuol cambiare come non possiamo aiutare chi non vede i propri limiti.Tua cognata pensa di essere nel giusto, probabilmente perché ha un marito debole che con la sua remissività le ha regalato molto potere, accettando di farla sentire sempre al centro dell’attenzione, senza comprendere che a lungo andare chi la conosce la evita! Anche io conosco personaggi pronti a fare la morale a tutti (tranne che a loro stessi!),che si ammantano di buonismo, presentandosi come munifici benefattori, rivelando poi un incontrollabile comportamento aggressivo ed orgoglioso,perché desiderosi di monopolizzare l’attenzione. Nella quotidianità persone del genere sono ovunque e si nascondono anche in situazioni dove si opera per il bene del singolo e della comunità,anche perché in questa nostra società, dove si desidera tutto e subito, non si può restare indietro ed essere inferiore. Così chi non ha ruoli, se li crea mistificando e chi ne ha, anche se minimo, esalta quel poco che si è conquistato. E’ chiaro che tua cognata è affetta da complesso di superiorità (superbia), malattia  che non può essere guarita, perché la persona colpita si preclude la possibilità stessa di imparare, e quindi di correggersi dato che si crede piena di qualità e vuole che altri le notino. Ahimè, gente tale si sente potente solo se riesce a svalutare gli altri, divenendo manipolatore, indifferente allo stato d’animo altrui, insensibile, competitiva. Il suo unico fine? Ottenere riconoscimenti, privilegi e gratificazioni e quando non gli vengono riconosciuti esplode in incontrollabili crisi di rabbia. Poverina, non sa che chi appare tanto sicuro di sé nasconde un forte complesso di inferiorità che compensa cercando di controllare e dominare gli altri. Una finta “grandiosità” che cela “nullità”! Il mio consiglio ? L’indifferenza. Ignorala, anche se ti sembra, per ora,cosa complicata e difficile. Del resto non mi sembra tu debba convivere con questa persona ma incontrarla solo in determinate occasioni in cui, saggiamente sorriderai, educatamente la saluterai ponendoti ben distante dalla sua persona.Vuole farsi notare? Ergersi su un piedistallo e farsi vedere? Imporsi come fulcro da cui si sprigionano idee, convinzioni, ispirazioni? Bene, tu dimentica tutto, non innervosirti e vedrai che questo sentimento negativo di rabbia nei suoi confronti ben presto si trasformerà in compassione e tristezza. Evita qualsiasi contrasto ed accetta ciò che non puoi cambiare, mia cara amica. Vivere serenamente ed in equilibrio con tuo marito, dopo tanti affanni, questo deve essere il tuo unico scopo.

Rossella Argo