Napoli, Grande e partecipata affluenza all’incontro-dibattito: Thinking the unthinkable

LocandinaConvegnoGrande e partecipata affluenza all’incontro-dibattito, dal tema “Thinking the unthinkable”, tenutosi il 3 Dicembre 2010, dalle ore 9.30 alle ore 14.30, nello storico Palazzo Serra di Cassano, presso l’ Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, in Via Monte di Dio, al civico 13, al quale hanno partecipato numerosi esperti del settore della comunicazione: un libero confronto tra blogger, giornalisti e quanti altri operino in un settore sempre più in espansione. Il convegno, fortemente voluto da Antonio Rossano, Presidente dell’Associazione Pultizer, e patrocinato sia dal Comune di Napoli che dall’Associazione Napoletana della Stampa, come testimoniato dalla presenza di Alfredo Ponticelli, Assessore al Comune di Napoli, e di Vincenzo Colimoro, Presidente Assostampa Campana, si è svolto in due momenti fondamentali, interrotti da un coffee break. Nella prima parte della mattinata, tali sono stati gli interessanti interventi sul primo tema affrontato, “Nuovi giornalismi: iperlocalismo, partecipazione e microfinanziamenti”: Enrica Amaturo, del Dipartimento di Sociologia dell’Università Federico II, e Giustino Fabrizio, Direttore Responsabile della Redazione di Napoli di Repubblica, che hanno illustrato il progetto “Studenti Giornalisti”, grazie al quale, mediante una collaborazione tra uno dei più noti quotidiani italiani e la facoltà di Sociologia, è stata creata un’apposita redazione che si occuperà esclusivamente di inchieste pubblicate su Repubblica.it, risultato, tra l’altro, il quotidiano on line più letto in Italia; Bernardo Parrella, coordinatore per l’Italia del progetto internazionale “Global Voices Italia”; Francesco Piccinini, direttore per l’Italia del progetto europeo di citizen journalism “Agoravox Italia”, che ha messo in evidenza il problema della presenza di “caste” nel mondo del giornalismo e confermato che vi sarà una sede nel quartiere di Scampia di Agoravox Italia; Francesca Ferrara, giornalista e coordinatrice dell’osservatorio regionale sulle culture digitali “Sentieri Digitali”; Alessio Viscardi, giornalista nonché ideatore del progetto “Cittadini Giornalisti”; Paolo Esposito, direttore della testata on line “Caffè News” e Giuseppe Rondelli, che ha illustrato il famoso e particolare “NapoliUrbanBlog”, consultabile al seguente link http://www.napoliurbanblog.com, che si occupa di offrire una valida alternativa al cosiddetto “giornalismo partecipato”, con un gran numero di attenti lettori e blog in continua evoluzione, così come la realtà che rappresenta: una società sempre in movimento. Molto interessante è stato, in particolare, il collegamento mediante Skype con David Cohn, da San Francisco, anche considerando il fuso orario, che ha illustrato il progetto “Spot.us”, grazie all’impeccabile Inglese di Bernardo Parrella e al suo valido contributo di traduzione e sintesi.

Nella seconda parte della mattinata, moderata sia da Antonio Rossano che da Eleonora Pantò, esperta di comunicazione, la discussione si è concentrata sul topic “Nuovi giornalismi tra libertà e censura”. Alla tavola rotonda hanno partecipato: Vittorio Pasteris, giornalista e docente all’Università di Torino; il pungente quanto basta Vittorio Zambardino, famoso giornalista di Repubblica.it, che ha invitato la platea a consultare i vari concorsi sul giornalismo digitale e incitato i giovani a investire su sé stessi; Guido Scorza, per Istit. Ital. Pol. Innovazione; il propositivo ed ottimista Pasquale Popolizio, digital strategic planner alla Fondazione Idis di Napoli, e Vincenzo Colimoro. A chiudere l’interessante dibattito, il Vice Presidente dell’Associazione Pulitzer, Luca Luongo.

Un momento importante, per la comunicazione, in cui diverse espressioni della stessa hanno deciso di fare rete, per dare un’informazione sempre più competente, basata sia sul libero accesso a tutti alla possibilità di esprimersi, sia, cosa da non sottovalutare, da skills senza le quali, a mio avviso, non si possa nemmeno lontamente parlare di una delle professioni più ambite – basta vedere l’aumento del numero di giornalisti in Italia dal 1980 ad oggi – ma anche una delle più difficili, data la crisi che attraversa il settore editoriale, nonché il proliferarsi di siti e blog, a volte anche migliori dei quotidiani on line, in quanto nati da esperienze di giovani capaci, volenterosi e soprattutto motivati ad offrire un modo di fare informazione più innovativo, basato sull’immagine, sull’inchiesta locale, sulle capacità tecniche ed informatiche, nonché sulla voglia di rappresentare con i loro occhi la realtà che li circonda, troppo spesso non rappresentata dalla stampa nazionale.

A cura di Lidia Ianuario