MAX RACCONTA L’ARTE APOCALITTICA DEL VISIONARIO TOM PORTA

Quando sulla tela il Mondo è già  spacciato

Vive con due pitoni e un dragone barbuto in uno studio disseminato di relitti. Ha 42 anni e fin MAX 2dapiccolo è ossessionato dall’idea dell’“abbandono” e dal pensiero di ciò che rimane dopo che tutto è finito. È Tom Porta, eclettico e visionario artista, intervistato da MAX, da giovedì 4 ottobre in edicola, su iPad e online su max.gazzetta.it. I soggetti dei suoi quadri sono simboli umani nel loro stato di abbandono e di perdita di valore: «Da piccolo mi fermavo nei campi a vedere le auto bruciate. Pensavo che ognuna avesse una storia da raccontare: la fatica per produrla, la gioia del primo acquirente. Poi il lento declino fin lì, nel campo. Quante cose avevano da dire? Dipingo l’abbandono, poi, a seconda delle paure di cui la gente soffre, ognuno ci legge ciò che crede: un bombardamento, la fuga, l’apocalisse». All’apparenza dissacrante, ma convinto della perdita di senso della nostra generazione: «Abbiamo perso il senso di ciò che è orrendo. La guerra ci sembra un reality». Da questo la tela con il Cristo in croce con il simbolo “aggiungi un amico” e lo sbarco in Normandia con la scritta “last minute”. Un’ossessione che dopo l’11 settembre lo ha portato a disegnare aerei e kamikaze: «Fu la mia reazione all’11 settembre» – racconta Porta – «quando in Italia, e solo in Italia, ribattezzarono kamikaze gli islamici che si erano schiantati sulle MAX 1Torri Gemelle. Ma i kamikaze sono altro da quella vigliaccheria. Rappresentavano il concetto tutto giapponese del Davide contro Golia. Studiai due anni prima di mettermi all’opera. Riuscii a recuperare le foto scattate nelle basi prima della missione, il volto di chi era consapevole che si trattava dell’ultimo giorno. Feci 140 quadri, poi dopo quattro anni non ressi più. Mi erano entrati dentro». Un tram diroccato, Luci a San Siro (dopo un’alba atomica), la Torre Velasca che sembra uscita dal romanzo Metro 2033 e la Torre Eiffel sopravvissuta alla venuta degli alieni. Questa è l’arte targata Tom Porta. Ospite del nuovo numero di Max.

di Redazione