Libro di Treccagnoli: La pelle di Napoli, “voci di una città senza tempo”

Reportage tra l’osceno e il sublime della città
Un altro appuntamento cittadino da non perdere per il nuovo libro del giornalista e scrittore Pietro Treccagnoli. Una guida atipica di Napoli dedicata forse più ai suoi abitanti che ai turisti mordi e fuggi di questa città. Angoli sconosciuti, TRECAGNOLI 2antichi mestieri raccontati dagli stessi protagonisti, luoghi e persone si uniscono in un’unica voce per raccontare una realtà lontana da stereotipi eppure suggestiva come una leggenda. Una guida scritta prima di tutto con …i piedi! Perché solo camminando a piedi si possono raccontare certe storie. Per veri flaneurs!
IL LIBRO
“Oltre l’oleografia e gli stereotipi, Napoli è tutt’uno con i napoletani. Mai città si è tanto identificata con il proprio popolo. Non c’è solo la bellezza di un paesaggio fatale, dove predomina l’azzurro del cielo e del mare e la potenza assassina del Vesuvio, non c’è solo un reticolo di strade e di vicoli dove la Storia non ha mai dato tregua per oltre duemila anni, non c’è solo una tradizione culturale fatta di musica e di pizza, di ragù e di caffè, non c’è solo la camorra che stringe ampie parti della città come un cappio alla gola. C’è tutto questo e ci sono i napoletani.
Ho provato a raccontarli dal vivo, incontrando i napoletani di tutti i giorni: i piccoli commercianti, le anziane che vanno dal medico, gli artigiani che producono scarpe, selle, chiavi, gli ultimi contadini che si ostinano a coltivare cavoli e arance sotto i piloni della Tangenziale, gli ex-giocatori d’azzardo che si sono convertiti e predicano per i mercati del pesce, gli stranieri e gli indigeni, le prostitute e i ragazzi che vendono per strada i profumi rubati. Ne viene fuori la vera pelle di Napoli, perché tutto questo mondo vive compenetrandosi nell’arte che trabocca da ogni angolo, nelle chiese gotiche e in quelle barocche, vere isole perdute nel caos assordante delle strade invase dagli scooter, arte che ti colpisce come una carezza violenta appena alzi gli occhi e scopri un dettaglio inedito e lezioso sulle mura di un antico palazzo che mostra contemporaneamente e sconciamente le sue venature di tufo mangiato dal tempo e dall’ombra.
Napoli, di tutti i giorni, sempre lazzara e aristocratica, sempre viva, pronta a parlare di sé e a parlarsi addosso, come un’interminabile commedia di Eduardo De Filippo o un film di Luciano De Crescenzo. Così si scopre che la grigia via Foria nasconde orti e giardini mirabili, che tra i vicoli del Borgo Sant’Antonio le prostitute italiane e straniere ti adescano dalla porta dei propri bassi che un tempo erano abitati dalle vecchie beghine, che negli scantinati delle torri aragonesi di sera fanno feste reggae, che a Mergellina c’è un diavolo dipinto sulla pancia di una donna e una veggente che predice amori in tv.
Tutto è raccontato dalla voce reale e asciutta dei napoletani che ci mettono il nome, la faccia, il dolore e l’allegria. Tutto in diretta con la velocità e l’immediatezza che può dare solo la scrittura giornalistica che sublima la cronaca in racconto.
Sono viaggi nella Napoli che neanche chi è sempre vissuto a Napoli conosce e nella Napoli che tutti credono di conoscere ma che nasconde segreti millenari”.
L’autore
TRECAGNOLI 3Giornalista del “Mattino”. Ho lavorato in numerose redazioni (Cultura, Grande Napoli, Italia, Primo Piano, Cronaca, Ufficio Centrale, Spettacoli). Attualmente lavoro in Cronaca di Napoli con la mansione di articolista. Ho scritto diversi libri: “I paradisi del peccatore” (Stamperia del Valentino), “Non lo chiamano veleno” (Avagliano), “Non sono mai partito” (CentoAutori), “Elogio di san Gennaro” (Pironti), “Rapporti confidenziali” (CentoAutori), “Il Lungomare! (Rogiosi)