LEGGE ANTI-BURQA : PRIMO Sì ALLA CAMERA. DOPO FRANCIA E BELGIO, L’ITALIA VIETA IL VELO CON MULTE E SANZIONI FINO A 30 MILA EURO.

burkaNo al burqa e niqab nei luoghi pubblici. Dopo anni di discussioni, litigi e divergenze, la commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato con un voto a maggioranza ,il disegno di legge messo a punto da Souad Sbai deputata di origini marocchine del Pdl, che modificando l’articolo 5 della legge 152/1975, con la quale si vietava di indossare caschi e passamontagna nei luoghi pubblici , estende il divieto (e aggrava le sanzioni) per gli indumenti di origine religiosa «quali il burqa e il niqab», appunto.

A votare per il si Pdl, Lega Nord e Popolo e Territorio. A decidere per il no solo il Pd, mentre Fli, Idv e Udc hanno propeso per l’astensione. Il testo, che sarà discusso in Aula a Montecitorio a Settembre, è il risultato di un lavoro durato circa un anno e mezzo e che ha cercato una sintesi tra le 11 proposte di legge già depositate da tutti i gruppi parlamentari.

La nuova legge, ripartita in 3 articoli, prevede multe pecuniarie fino a 500 euro per chi non rispetta il divieto e anche la reclusione fino ad un anno , oltre a ben più pesanti sanzioni fino a 30 mila euro , per burqachi obbliga ad indossare il burqa o a girare per le strade con il volto coperto . Nella fattispecie : l’articolo 1 stabilisce che, salvi alcuni casi di giustificato motivo, «è vietato celare o travisare il volto o comunque rendere impossibile il riconoscimento personale in luogo pubblico o aperto al pubblico, anche mediante caschi protettivi o indumenti o accessori di qualsiasi tipo, compresi quelli di origine etnica e culturale, quali il burqa e il niqab». Eccezioni vengono previste in caso di condizioni di salute certificate o per motivi professionali, in caso di feste, manifestazioni sportive, artistiche o tradizionali ; l’articolo 2, invece, con un nuovo reato, «costrizione all’occultamento del volto», introduce un 612-ter al Codice penale: reclusione da 4 a 12 mesi e multa da 10 mila a 30mila euro. Pena aumentata sino alla metà se commessa a danno di minori o disabili ; infine, l’articolo 3 stabilisce che, la condanna definitiva per il reato di costrizione all’occultamento del volto preclude di ottenere la cittadinanza italiana.

«Questa legge è per le donne – dice con soddisfazione Souad Sbai -. Sia chiaro a tutti che il burqa non è un diritto di libertà ma solo e sempre un’ aberrante imposizione». Una preannunciata vittoria dalle proporzioni bulgare per le donne del Pdl a partire dal Ministro per le Pari Opportunità Mara Cniqabarfagna : «Un passo verso l’ integrazione. Il velo integrale non è mai una libera scelta ma un segno di oppressione culturale o fisica: vietarlo nei luoghi pubblici vuol dire restituire la libertà alle donne immigrate, aiutarle ad uscire dai ghetti culturali». «Il burqa è una prigione di stoffa», commenta Isabella Bertolini. Ed esulta Daniela Santanché: «Sono felice di questo voto, nel 2007 sono stata io ad avanzare la prima proposta di legge in questo senso». Meno entusiastiche le reazioni dell’ opposizione: «Un inutile errore questa legge – dice Salvatore Vassallo del Pd – Le donne che in Italia indossano burqa o niqab sono poche unità e non sono mai state causa di allarme sociale o di pericolo per la sicurezza». «La destra – ha aggiunto la senatrice Pd Vittoria Franco – vuole solo lavarsi la coscienza facendo passare per diritti delle donne una forma neanche tanto sottile di intolleranza. Una donna costretta a indossare il niqab deve anche subire ulteriori vessazioni. Se davvero si volessero accrescere i diritti delle donne immigrate, si dovrebbe lavorare sull’integrazione e sul riconoscimento del loro lavoro».

Di parere opposto anche l’Ucoii, l’Unione delle comunità islamiche in Italia. «Le donne che in Italia indossano il niqab non arriveranno a cento e di burqa non se n’è mai visto neppure uno, per cui «su questo tema continua a esserci una sorta di criminalizzazione e una drammatizzazione mediatica».

A cura di Flavia Sorrentino.