La salute come benessere psicofisico

dsfng sfnSe le famiglie napoletane non riescono più a condurre una vita normale per via dei cumuli di rifiuti in strada possono ricorrere alla Corte dei Diritti dell’uomo di Strasburgo. Questa la straordinaria novità, sancita da una sentenza di condanna della Corte nei confronti dello Stato italiano che, a partire dal 1994, non è stato capace di gestire adeguatamente l’emergenza rifiuti in Campania.

A presentare ricorso alla Corte, che è un’emanazione del Consiglio d’Europa di Strasburgo, composto da 47 Paesi, e vigila sul rispetto della Convenzione europea dei diritti dell’uomo adottata nel 1950, sono stati 18 cittadini di Somma Vesuviana. Il tribunale ha riconosciuto la violazione del diritto alla salvaguardia della vita privata e familiare, ma non il danno alla salute. I giudici di Strasburgo hanno ritenuto che la vita e la salute dei ricorrenti non sono state messe in pericolo dall’emergenza rifiuti e che gli studi scientifici presentati dalle parti sull’esistenza di un legame tra un aumento dei casi di cancro e la gestione dei rifiuti in Campania arrivano a risultati divergenti.
Allo stesso tempo la Corte di Strasburgo non ha riconosciuto l’indennizzo di 15.000 euro per danni morali richiesto dai ricorrenti, asserendo che la constatazione della violazione del loro diritto alla vita privata e familiare è da considerarsi una riparazione sufficiente del danno morale subito. Soddisfazione è stata espressa da Legambiente, mentre il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris, commenta: “Stiamo risolvendo i problemi e rischiamo di pagare multe per i disastri fatti da altri. È giusto che se qualcuno ha fatto qualcosa di sbagliato paghi, ma le fotografie che hanno portato alla procedura di infrazione di Bruxelles non ci sono più, almeno a Napoli. Il nostro compito è superare i disastri, migliorare, convincere le autorità straniere che è cambiata la musica, ed evitare di prendere le multe. È quello che stiamo cercando di fare”.
Deluso dalla sentenza è invece l’ex giudice di Corte di Cassazione e promotore di una Corte Internazionale dell’Ambiente, Amedeo Postiglione: “Pur rispettando la decisione della Corte, ritengo che non abbia preso posizione sul danno alla salute, mentre è difficile sostenere che non ci sia stato, anche nell’apparente assenza di un nesso di causalità con malattie letali. La quantità di rifiuti, la loro diffusione sul territorio e la durata del problema sono state tali da comportare una diminuzione significativa della qualità della vita.

Serena Smorra