I Tempi dell’Amore

luisa 3Niente può durare più di un momento,

più di un battito di ali di un uccello,

più di una goccia di vino che cade

a capofitto in un bicchiere ricolmo

che sta bevendo una donna,

per dimenticare la felicità,

che non può durare più di un momento,

più di un battito d’ali di un uccello

più di un sospiro

più di un solo gemito di un cuore triste

ormai affranto.

(Luisa de Franchis)

Antonio de Curtis

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Antonio de Curtis artisticamente battezzato “Totò” nacque a Napoli nel 1898, fu attore comico, sceneggiatore e poeta italiano, venne anche soprannominato il principe della risata. Fu cresciuto dalla madre e dalla nonna e fu riconosciuto da suo padre , il marchese Giuseppe de Curtis solo nel 1921, Aveva un’indole malinconica e dimostrò dal primo momento scarso interesse per lo studio, ma una spiccata vena artistica. Conseguì la licenza ginnasiale e visse semplicemente per i vicoli napoletani, conducendo una vita di strada. Le sue curiose fattezze del volto furono dettate dalla deviazione del setto nasale causato da un colpo accidentale di un istruttore . Il suo gesticolare, il muoversi snodatamente fu il suo attento sguardo rivolto verso il comico fantasista Gustavo De Marco. Non partecipò alla Prima Guerra Mondiale addebitandosi una malattia che gli fece guadagnare il congedo. Si esibì in numerose rappresentazioni teatrali, indossando un tight con una camicia sempre più lisa ed un abito sempre più  logoro corredato da una bombetta. I pantaloni non gli coprivano le scarpe e facevano intravedere delle calze colorate. Utilizzò la sua mimica facciale per dare ancor più espressività al personaggio che aveva creato. Tra le sue più popolari macchiette ritroviamo “L’Adamo di Monna Eva”, “Il Caio Silio di Messalina, “Totò Charlot per amore”, “ Il Finto Pazzo”, “Il Prestigiatore. La sua esperienza cinematografica lo rese famoso anche se pose poca attenzione al cinema. Tra le sue più belle interpretazioni ritroviamo “Fermo con le mani”, “Animali Pazzi”, “San Giovanni decollato”, “Totò il buono”, “Miracolo a Milano”. In breve tempo divenne un divo con alcuni suoi film quali “I due orfanelli”, “Totò cerca casa”, “Totò le Mokò”, “Totò Sceicco”, “Totò cerca moglie”, “Guardie e ladri”. Riempì i rotocalchi con le sue innumerevoli storie d’amore. Durante una turnè nel 1956 fu colpito da una bronchite virale e da un forte abbassamento della vista che lo rese quasi cieco. Lavorò con registi famosi come Fellini e Visconti. Fondò ospizi per cani randagi. Nel 1967 partecipò ad una serie televisiva che lo provò fisicamente e psichicamente e  a causa delle sue cagionevoli condizioni di salute si aggravò e morì il 15 aprile del 1967 per una crisi cardiaca. Fu un grande poeta e scrisse una raccolta di 26 poesie “ A Livella”. Scrisse un secondo libro che intitolò “dedicato all’amore”. Seguirono “L’Acquaiola”, “Zuoccole amorre e Femmene”, “Si fosse N’Auciello”, “’A chiù bella”, “Balcone e LLogge”.

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(Luisa de Franchis)