L’ETERNO CONFLITTO

Cara Rossella,

sono avvilita come madre per il rapporto difficile con mia figlia di quasi 15 anni. Si ribella spesso, risponde male, vuole che le sia concessa libertà su tutto, polemizza sempre qualsiasi cosa diciamo, critica non solo noi genitori ma anche tutto ciò che madre-e-figlia-warholgira intorno ai nostri amici, alla nostra famiglia. Pensa solo alle amiche, ai ragazzi, della scuola non se ne importa e dello studio ancora meno. A volte il suo atteggiamento provocatorio fa temere il peggio. Insomma è diventato un rapporto impossibile e questo continuo conflitto esaspera noi e lei. Mi chiedo in cosa abbia sbagliato e dove siano finiti i valori di rispetto, educazione, considerazione nei riguardi dei genitori.

Una mamma avvilita

Cara mamma avvilita,

capisco il tuo sentirti inadeguata in questo momento, ma non deprimerti e cerca di ricordare come eri alla stessa età di tua figlia : questo periodo appartiene ad un momento di crescita che segna profondi cambiamenti. Forse gli scontri con i tuoi genitori non erano gli stessi ma sicuramente contestavi i loro divieti, le loro imposizioni, i loro controlli. E’ sempre stato così e lo sarà sempre, con modalità differenti ed adeguate ai tempi. I tuoi dubbi sono sacrosanti e legittimi ma sappi che i genitori da sempre sono oggetto di contestazione, anche se non lo meritano, ed i figli per crescere devono tirar fuori la loro personalità ribellandosi, opponendosi, tentando di far valere le loro idee, anche se poi in seguito, col tempo e con l’esperienza, si accorgeranno che “quel modo di pensare” dei loro cari viene rivalutato, stimato, accettato e riproposto a loro volta quando diverranno genitori…In fondo lo sai bene che quella di tua figlia è un’età difficile : si sente grande e non intende ubbidire alle regole imposte da chi la considera ancora “piccola”. Inutili le battaglie, gli scontri, gli obblighi, le punizioni, come dannosa può essere l’accondiscendenza o l’eccessiva comprensione. Quindi il mio consiglio è trovare un equilibrio tra inflessibilità ed indulgenza. Bisogna aver pazienza e saggezza, cercando di evitare le conseguenze derivanti dalla sua ribellione e gli ostinati “no” di mamma e papà. Difficile? Forse, ma se un po’ alla volta si cede in qualcosa, testando la sua autonomia, la sua maturità, sicuramente lo scontro sarà basato sul rispetto reciproco e sulla fiducia e loro, i figli “ribelli”, capiranno che il vero affetto usato con ragionamento e fermezza, senza rimproveri o ingiuste punizioni, occorre per salvarli o almeno difenderli dalle delusioni e dalle cattive amicizie. Mia cara forza e coraggio! Non puoi rinunciare al “mestiere di madre” uno dei più difficili ed ingrati della vita.

Rossella Argo

Per chi volesse contattare Rossella, inviaci una email a rossellaargo@gmail.com