Isola D’Ischia

Sant’Angelo: la bellezza a portata di mano.

E’ un’isola nell’isola. Posto sulla costa sud dell’isola, il piccolo borgo di Sant’Angelo, terra di umili pescatori, è già ischia 2datempo, una rinomata meta del turismo internazionale. Attraversata dai secoli non ha perso il suo fascino di suggestiva bellezza e la sua memoria storica si perde nella notte dei tempi. Oggi, con le sue casette dai colori pastello, regala agli occhi dei turisti, uno spettacolo divino. Niente auto, ma non per le stradine strette, ma per un’innata vocazione ambientalista. Per i visitatori che dal promontorio scendono per giungere al centro del paese non possono che restare stupiti dall’incantevole visione dell’isolotto di Torre Sant’Angelo, una gemma che splende nel mare. Situato in una posizione prospiciente al paese, è collegato da una sottile striscia di sabbia, amata dai turisti dediti al passeggio. Oggi il borgo non è più quel mondo di povertà e di solitudine, le mulattiere sono state asfaltate, i pescatori sono rimasti in pochi, il loro mare lo conservano negli occhi, quella marineria che era l’orgoglio dei residenti non c’è più, le nuove generazioni non sono più disposte ad accettare la ischia 3dura vita di mare. Ma le strutture ricettive sorte a cavallo tra gli anni ’60 e ’70 sono tante, alberghi di livello internazionale con una clientela imprenditoriale. Ma la vera ricchezza dell’isola sono i giacimenti di acqua termale che costituiscono una risorsa indispensabile per l’economia dell’isola. Durante il periodo estivo sono prese d’assalto le Terme di Cavascura, Apollon-Aphrodite, Tropical, che fanno la gioia dei turisti, soprattutto di quelli stranieri. Come non ricordare poi la bellissima festa popolare in onore di San Michele Arcangelo del 29 settembre, con la bellissima coreografia delle barche che sfilano sul mare all’indirizzo di fuochi pirotecnici. Ma il borgo di Sant’Angelo nel secolo scorso è stato il punto di riferimento di tanti letterati, e artisti. Un cenacolo culturale che ha intellettualizzato questo luogo fino a farlo diventare un polo culturale, la dove annotava Auden, poeta rivoluzionario, nel 1949 la popolazione era indigena e le macerie del terremoto del 1883 erano ancora in bella mostra. Poi arrivarono ischia 4le vespe, le moto-carrozzelle, il cummenda Rizzoli e i primi turisti. Gli intellettuali e i grandi pittori andarono via, con il loro carico di malinconia. La cultura faceva fagotto, le dimore di questo angolo di paradiso si chiudevano per sempre. Artisti del calibro come  Werner Gilles pittore delle luce, ad Eduard Bargheer artista malinconico, che dalla bellezza di una natura incontaminata traevano forme di ispirazione per la realizzazione delle loro opere. Il celebre Pablo Neruda durante il suo esilio, imparò a nuotare nella spiaggetta dell’isolotto insieme alla  sua amante Matilde Urrita. Sant’Angelo è una di quelle mete che evocano primavere eterne, oltre la poesia e la bellezza di ogni tempo.

A cura di Salvatore Cutolo