Il nuovo libro “Moschino” è un omaggio all’ironia di Jeremy Scott

Spesso copiato ma mai eguagliato, il brand fondato negli anni 80,da Franco Moschino si è creato un posto speciale nel pantheon della moda: tanto celebrato quanto criticato per le sue creazioni eccentriche, Moschino non si è mai discostato dal suo DNA massimalista. Non si è mai allontanato da quello spirito guida che portò Franco Moschino ad aprire la sua prima boutique in Piazza San Babila imbrattandone le vetrine con i disegni di Keith Hairing e rendendolo la mecca dei party del movimento della pop art all’italiama. L’eredità del fondatore del brand è stata sapientemente portata avanti dal 2013 dal designer americano Jeremy Scott.Originario del Missouri, addottato italiano, Scott ha saputo dare continuità al brand rendendolo attuale e ancora rilevante. Meno schierato, certamente meno impegnato rispetto al lavoro di Franco Moschino quello di Jeremy Scott ha sempre puntato su una giusta dose di divertimento e giocosità. Poche parole e molti fatti, o meglio immagini, come vuole la società di oggi dove tutto richiede immediatezza e semplicità. Questa colorata epopea meritava un racconto: ecco che nasce grazie a Edizioni Assouline, un libro dedicato a Moschino che racconta soprattutto per immagini, la direzione creativa di Scott dal 2013, facendo qualche step back nel passato. Immaginato da Jeremy Scott stesso, con le parole del critico di moda Alexander Fury, il volume raccoglie 185 pagine di campagne pubblicitarie iconiche, sfilate e  momenti della moda che hanno definito l’ultimo decennio.