IL NEMICO SORDITÀ’ LA REGGIA DI PORTICI

Era sera e di li’ a poco si sarebbero accesi i riflettori sulle tavole di un palcoscenico allestito per una serata di poesia, nella nobile cornice della Reggia di Portici.

CULTURA 1La nobiltà del luogo, la nobiltà dell’arte, quale miglior connubio.

In astratto, la giusta “cornice”ad una qualificata “sostanza”!

Eppure ….

L’organizzazione ha funzionato, gli attori e il corpo di ballo appassionati,  il presentatore: un ricamatore di storie e aneddoti che invitava all’ascolto del momento successivo, un giovane di animo e di talento.

Eppure….

I componimenti erano stati scelti con cura e secondo il tema del “cibo” . Il cibo che e’ scoperta e storia . Il cibo che rappresenta e stabilisce il percorso della storia dei tempi. Assolutamente insolito, certamente originale.

NEWS 1Una buona organizzazione, una migliore causa, un ottimo gruppo di lavoro seppur a livello amatoriale e forse proprio per questo, capace di trasmettere emozioni, con naturalezza, consapevoli della benevolenza di un pubblico che riceve l ‘espressione della passione pura per la recitazione e il teatro,  non mediato dal compenso ma dal gratificante applauso.

Eppure…

Qualcosa lasciava l’amaro in bocca! Ci guardavamo attorno,  nel raggiungere quel luogo e lo abbiamo “penetrato”, abbiamo sentito l’odore delle viscere, il pulsare del suo cuore e anche la sua sofferenza, per quanti incuranti e quasi incoscienti, spezzavano il suo ” largo ventre”,  seguendo il tracciato viario, così’ come previsto nelle carte stradali!

Entrando nelle “parti “della Reggia, gli slarghi: antichi percorsi e terrazze balaustrate, si appesantivano della sosta NEWS 3autorizzata dei veicoli degli ospitati.

Così’…

Se da un lato , la “sostanza” elevava la sua sacralità nel momento in cui essa si esprimeva, dall’altra, “s’incorniciava” in una triste dimensione profanatoria.

Dov’e’ finita la sua dignità culturale?

Sui libri! “Finita”sui libri…quasi consapevole della necessita’ di preservarsi, cosi’, nel ricordo storico.

Al pianto delle anime, educati ospiti maltrattati, si è’ aggiunta la sofferenza dei sensibili.

Una domanda alle Istituzioni: questa inaccettabile incuria e’ frutto di una competenza usurpata o  di una insensibilita’ verso il Patrimonio comune?

In entrambi i casi, gli uomini preposti, non sarebbero “addetti”!

Il giusto esempio che manca, può essere il fallimento dell’insegnamento fondamentale al rispetto della  civilta’.

Svilire e’ svuotare la nostra storia e le nostre vite delle nostre più qualificanti conquiste.

a cura di Brunella Postiglione