Il grido d’allarme del Censis: L’Italia rischia la bancarotta, a rischio 530mila famiglie

Sette famiglie italiane su cento sono a rischio insolvenza: lo rileva il rapporto annuale del Censis -sulla ITALIA 1situazione sociale del Paese – secondo cui in Italia l’area di rischio riguarda il 7% di 1.500 famiglie intervistate nel terzo trimestre del 2008.

Una famiglia su 4, in una grande città come Napoli, negli ultimi anni ha visto la propria casa pignorata a causa dell’insostenibilità dei tassi dei mutui. Questo è il grido di allarme lanciato dalle associazioni dei consumatori Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori, le quali comunicano che nei primi otto mesi del 2008 i pignoramenti e le esecuzioni immobiliari nei principali tribunali ( Napoli a Milano, da Torino a Palermo) sono aumentati in media del 20% rispetto all’anno scorso. Ma l’Adiconsum si spinge oltre e rende nota una stima di insolvenza che quantifica in circa 530mila le famiglie (pari al 35% di quelle che hanno acceso un mutuo a tasso variabile negli ultimi anni) che si trovano in grandi difficoltà finanziarie.

percentuale di prestiti bancari in sofferenza sul totale concesso, sia su livelli stabili dal 2003 (intorno ITALIA 2allo 0,7%) le famiglie Nonostante siamo il Paese con la percentuale di indebitamento più bassa fra i paesi occidentali e la in difficoltà potrebbero aumentare nei prossimi mesi. In base ai dati, tra i 2,4 milioni di famiglie che hanno in essere un mutuo circa 420 si trovano in difficoltà e 110 mila potrebbero avere problemi di insolvenza.

Come provare a risolvere il problema: occorre sicuramente una continua verifica della qualità del credito concesso e soprattutto una maggiore attenzione al livello di affidabilità delle famiglie richiedenti. Inoltre, il sistema del credito non può continuare ad ignorare la necessità di strumenti più adatti per quella “fetta” di famiglie che sono già oggi in difficoltà.

I NUMERI DEL RAPPORTO

Tra gli italiani che hanno contratto un debito il 58% non ha avuto alcun problema nella restituzione dello stesso mentre un 35% ha registrato “blande difficolta’”.

Il rischio di insolvenza cresce invece tra gli immigrati, raggiungendo il 29% di chi ha contratto un debito (il 25 del totale non riesce a rispettare la scadenza).

Di Redazone