Gianni Molaro e Tatitiana Parfenova insieme in passerella per le Giornate Gastronomiche Sorrentine

abito_molaroSorrento- In comune hanno almeno due passioni: la pittura e la moda. A Sorrento, nell’anno dell’amicizia tra Italia e Russia, si incontreranno per presentare le loro proposte di abiti esclusivi, in occasione della serata di gala del 3 dicembre, dedicata all’Unità d’Italia, nell’ambito dell’ottava edizione delle Giornate Gastronomiche Sorrentine.

Le creazioni del napoletano Gianni Molaro e quelle della moscovita Tatiana Parfenova sfileranno insieme nella splendida sala delle Ginestre presso l’Hilton Sorrento Palace.

Tatiana Parfenova, i cui abiti hanno varcato da tempo i confini della Russia, per approdare a Parigi, Londra, Praga, Pechino e New York ora arrivano in l’Italia, con la sfilata di Sorrento. Lei, dopo la scuola di Pittura “A.Serov”, ha studiato presso l’Istituto di Tecnologia di Mosca ed è approdata alla moda nei primi anni ’90. Il suo stile trae ispirazione dall’arte e, in modo particolare, dalle avanguardie russe ed europee di inizio novecento. La Russia è fortemente rappresentata nella sua moda, caratterizzata com’è da stilemi ripresi da motivi etnici sovietici i cui colori si rifanno ai costumi tipici dei contadini: rosso, ocra e terracotta. Fanno parte della sua collezione scialli finemente rifiniti, che riportano alla mente gli antichi ricami iraniani, fascinosi e regali tanto da essere entrati nei guardaroba della Première dame Bernadette Chirac e della principessa d’Orange. Uno dei suoi abiti è attualmente conservato presso il Museo di Stato di San Pietroburgo.

Molto ricca anche l’attività di costumista della Parfenova, sia per il cinema che per il teatro: suoi i costumi per il 2° e il 3° episodio di “Inverno City” (Maslennikov) e per alcuni spettacolo rappresentati presso il Teatro Bolshoi di Mosca.

Gianni Molaro è l’artista-couturier napoletano le cui collezioni hanno sfilato a Parigi, San Francisco, Cordoba, e nei Paesi Arabi, dove vanno letteralmente a ruba. Habitué di Alta Roma Alta Moda, trasferisce la sua attitudine e la sua passione per l’arte contemporanea nella moda. La fantasia e il gusto per l‘estremo spesso lo portano a realizzare abiti che riscuotono primati mondiali: come l’abito da sposa più largo del mondo, del 1994, o quello entrato nel guinness per il velo più lungo mai indossato (3 km). Un modo originale per catturare l’attenzione dei media nazionali e internazionali. E’ per questo che le spose dotate di grande personalità ricercano i suoi abiti originali e sofisticati. Una delle sue creazioni porta ben 7000 diamanti, valore commerciale: 5 milioni di euro. “Osare” è il suo motto e la pittura è la sua musa. Le sue creazioni traggono ispirazione, tra le altre, dalle tele di Lèopld Luis Robert e di Gaetano Gigante sul pellegrinaggio dei “Fujenti”, i devoti della Madonna dell’Arco. Ma anche dalle opere surreali di Salvador Dalì o dalla Guernica di Picasso.

In una delle sue collezioni si rifà agli affreschi di Pompei e porta all’esasperazione carnalità e sfrontatezza delle donne. Ma Molaro è così: dolcemente provocatore. La sua grande capacità sartoriale è intessuta di continui riferimenti artistici. L’abito per lui non è più una copertura, nascondiglio, ma uno strumento di esaltazione dell’inconscio, nella sua grandezza ma anche nella sua vulnerabilità.

I suoi abiti sono apprezzati e indossati da personaggi diversissimi tra loro, basti pensare che, nel corso della sua carriera, ha vestito tanto Ilona Staller quanto Nilla Pizzi.

Carmen Davolo