G20 a Londra

g20Questa settimana sono successe tante cose, di cui avrei voluto parlare: della legge proposta dal presidente Karzai in Afghanistan, con l’obbiettivo di guadagnarsi i voti della popolazione sciita sul territorio, e che di fatto legalizzerebbe lo stupro nell’ambito familiare. Una legge che azzererebbe tutte le conquiste fatte nel campo dei diritti umani, riducendo la donna al mero ruolo di oggetto nelle mani del marito: dovrebbe infatti chiedere a lui il permesso per uscire di casa, per andare dal dottore o anche solo al lavoro.
Per fortuna, si sono movimentati immediatamente quasi tutti i paesi, e le proteste sono state così forti da costringere il presidente a non firmare la legge. C’è stato il G20 a Londra, dove non sono mancate le innumerevoli proteste e lo scontro solito tra global e no global: le infinte battaglie per un mondo all’insegna, o contro, il capitalismo. L’ultima è settimana è stata piena di avvenimenti, dunque. Sembrava null’altro potesse accadere, di ancora più importante. Finché la natura non ha colto tutti alla sprovvista (o quasi, dato che qualcuno aveva previsto ciò che sarebbe accaduto…ma di questo si potrebbe stare a parlare per ore senza giungere ad una concreta conclusione). Un terremoto disastroso, che ha tirato giù intere città dell’Abruzzo. Da dire c’è ben poco, i fatti parlano più di tutte le infinte parole che qualcuno potrebbe esprimere. Basta guardare una qualunque foto dell’Aquila, per rendersene conto. la macchina della solidarietà, fortunatamente, non ha tardato a mettersi in moto. Migliaia di persone stanno contribuendo sia economicamente che fisicamente, nell’aiutare la regione, oramai devastata. No, parole non ce ne sono proprio. Le foto, le cifre (dei morti, dei feriti, della gente rimasta senza una casa o senza una famiglia), sono quelle che contano, e raccontano, esprimendo il dolore vissuto da migliaia di persone. Noi, non possiamo far altro che offrire il nostro silenzio, rinunciando alle speculazioni che si potrebbero fare sul caso. E offrire tutto l’aiuto di cui hanno bisogno.

a cura di Simone di Michele