FITNESS E ALIMENTAZIONE

Di Vincenzo Viviano, istruttore di pesistica e cultura fisica FIPCF-CONI

E’ diventato d’uso comune associare un corretta alimentazione ad una buona routine di allenamento, anche se a questo proposito sono molteplici le opinioni discordanti. In questo labirinto di opinioni e pareri  è facile trovarsi disorientati , ma la verità risiede sempre nelle cose più semplici.

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“Noi siamo quello che mangiamo”: ebbene si ! In una corretta alimentazione non vi sono imperativi, ma bensì semplici principi da rispettare. Indipendentemente dalle problematiche legate alla singola persona tali principi sono incontrovertibili e dimostrabili in modo scientifico.

Nel corso di questi ultimi decenni il dibattito circa il “ tema alimentazione” non ha conosciuto limiti, cadendo talvolta anche nel ridicolo. Chi non ha mai sentito parlare di dieta del fantino, dissociativa, Atkins, Dunkan, del biscotto , della luna?

Non dobbiamo dimenticare, prima di cimentarci in qualsivoglia dieta, che il nostro organismo è una macchina biologica assai complessa e  l’alimentazione non è un gioco; chi la considera tale prima o poi dovrà fare i conti con le proprie scelte. Non si può più pensare a diete eccessivamente drastiche o eccessivamente iperproteiche; o peggio che escludano categoricamente alimenti spesso fondamentali per il corretto funzionamento di questa straordinaria biomacchina che è il nostro corpo. Oggi l’evoluzione in tema alimentare è rappresentata dalle diete che prendono in considerazione l’apporto calorico giornaliero di cui un individuo necessita per esplicare sia le funzioni motorie che quelle prettamente cognitive.

Una dieta (intesa come principio alimentare ) che ha dimostrato la sua efficacia e salubrità è la “dieta a zona”; questa non è una di quelle solite diete che prescrivono, quasi a mo di ricetta medica, tutto ciò che dobbiamo mangiare, la quantità e via discorrendo. Questa dieta è uno stile di vita e si fonda su alcuni principi: mangiare spesso e in quantità ridotte per favorire la riattivazione del metabolismo basale, per un minimo di 5 volte al giorno compresi spuntini e merende.

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Bisogna fare in modo che nell’apporto complessivo giornaliero di nutrienti le quantità siano suddivise in questo modo: 40 % di carboidrati (presenti in pane , pasta , fagioli ecc..), 30 % di proteine vegetali o animali ( carni bianche o rosse , pesce, latticini, uova, ecc) , 30 % frutta e verdura. Infine bisogna considerare l’apporto giornaliero di calorie: non esistono cibi che fanno dimagrire o ingrassare ma bensì alimenti più o meno calorici. La soglia calorica da raggiungere va valutata insieme ad un nutrizionista in quanto può variare in base a molteplici fattori come il  metabolismo basale, l’eventuale vita sedentaria, le attività lavorative più o meno stressanti ecc…

Un ulteriore consiglio è quello di far in modo che la vostra dieta sia povera di grassi saturi (presenti in notevole quantità in carni grasse , burro , latte intero, tuorlo d’uovo, olio di palma , olio di cocco, grassi del pollame ecc..) che, se assunti in quantità eccessive, sono dannosi per la salute, favorendo l’innalzamento dei livelli di colesterolemia e conseguentemente dei problemi legati a questo. Un connubio ideale sarebbe l’associare i principi della “dieta a zona” con gli alimenti propri della “dieta mediterranea”.

Per consigli:  arcer85@hotmail.it