Emanuele Calaiò, il Campione in campo e fuori

calaio2Ne è passato di tempo. Qualche capello in meno, qualche anno in più. Eppure non sembra cambiato niente. Lo stesso arciere di sempre. Sfrontato, generoso, affamato. Colorato di bianco e nero e non più d’azzurro. L’amore, però, non si dimentica. Quello resta dentro. E allora, giocare contro il Napoli non è mai facile. Non può esserlo. Quattro anni non si possono cancellare. Due promozioni, 44 gol ed un mare di emozioni che si possono vivere solo all’ombra del Vesuvio. L’abbraccio con il Pocho, il cinque a Cannavaro. Poi, un occhio a quei cinquemila vestiti d’azzurro nella curva ospite. Gli stessi che quando urlavano il suo nome gli facevano battere forte il cuore. E allora, giocare contro il Napoli non è mai facile. Ma si tratta di lavoro, professionalità. C’è una salvezza da conquistare. Nel primo tempo, ci ha pensato il vecchio amico Cannavaro e regalargli la grande occasione. Un liscio del difensore offre all’arciere il tu per tu con De Sanctis. Tocco sotto e portiere battuto. Ci pensa la traversa a salvare i campani. Nella ripresa, però, nemmeno lei ha potuto niente. Sono stati i secondi più difficili. Pensare che per una volta un tuo gol recherà dolore e non gioia a quella curva è la più brutta delle sensazioni. E allora, giocare contro il Napoli non è mai facile. Nemmeno il tempo calaio1di segnare, e subito all’in piedi. Gli occhi lucidi e le braccia al cielo. Il gol che fa più male di tutti. Perchè alla fine, Napoli è ancora casa sua. Il Natale l’arciere lo festeggia sempre in quell’appartamento al Vomero. A fine partita, il migliore in campo deve anche cercare le parole giuste. Quelle che è difficile tirare fuori. Alla fine è il cuore che parla. << Non ho esultato per rispetto. Napoli mi ha dato tanto, li’ ho vissuto anni indimenticabili. >> Un amore che non va più via. Una malattia che si attacca alla pelle. Si chiama Napoli, e ne soffrono in tanti. I senesi capiranno. << I tifosi del Siena lo sanno che darò l’anima per questa maglia e per raggiungere la salvezza. >> Campione, in campo e fuori. Emanuele Calaiò da Palermo, agli occhi dei napoletani, sarà sempre tale. Chapeaux, Arciere. Alla prossima.