Dieta e salute, nuove tasse sui cibi spazzatura

dIl Ministro della Salute, Renato Balduzzi, anticipa che nel Patto per la salute 2013-15, il cui completamento è previsto per il 30 aprile, un ruolo centrale sarà assunto dalla tassa sui cibi spazzatura. Sulla scia del periodo, che ha visto un’ondata di nuove tasse sugli argomenti più svariati, il ministro Balduzzi ne ha pensata una “positiva”, soprattutto per i giovani (e per le loro bilancie): “Occorre mangiare meno e meglio. Intendo aiutare le nuove generazioni a cambiare le proprie abitudini alimentari attraverso tutti gli strumenti a disposizione. Se sarà considerata utile, proporrò una tassa di scopo sul cosiddetto junk food, il cibo spazzatura. La definizione non è elegantissima, ma rende l’idea. Molti alimenti che finiscono in pasto ai nostri figli non sono in linea con ciò che dietologi e nutrizionisti consigliano”, afferma Balduzzi. E a proposito di diete e nutrizione, un’altra brutta notizia arriva per gli amanti degli snack: è stato infatti dimostrato, tramite una ricerca pubblicata sul Journal of the American Dietetic Association, che l’assunzione di snack e spuntini fuori pasto vanifica completamente qualsiasi tentativo di dieta. Tuttavia, questo non è sempre valido, bensì solo quando si “pilucca” a meno di 5 ore dall’ultimo pasto, in pratica quando non si ha davvero fame. Anne McTierman, direttrice del Prevention Center dell’Hutchinson Cancer Research Center di Seattle, in proposito afferma: “Se l’intervallo fra colazione e pranzo o pranzo e cena è relativamente breve e si mangia a sufficienza è difficile che si senta davvero fame: in questi casi lo snack è espressione di un’abitudine, un momento di svago, un “mangiare senza pensarci” che non riflette il soddisfacimento di un’esigenza fisica e perciò è deleterio. Questo significa che lo spuntino di per sé non è sempre dannoso, lo diventa quando non serve a togliere la fame vera: quando è un reale “spezzafame”, lo snack può entrare a buon diritto a far parte di una dieta dimagrante efficace, perché aiuta ad arrivare meno affamati al pasto e a fare perciò scelte alimentari più equilibrate”. Insomma, per i “mangioni” si profila vita dura!

Germana de Angelis