CREDO IN GESÙ, MA ODIO LA CHIESA

Caro Padre Claudio, sono mesi che la seguo su questo sito, e i suoi argomenti sono uno più interessante dell’altro.. mi piace perché parla col cuore.. io sono cattolica, ma come tanti “non praticante”, credo in Gesù, ma non nella Chiesa, i soldi, gli scandali all’ordine del giorno, l’ipocrisia che appartiene ai ministri di Dio mi fa paura e mi inorridisce.. e questo mi allontana sempre di più.

1jesus_savesQuest’ultima email ricevuta qualche settimana fa, mi dà l’occasione di riflettere insieme a voi sul grande dilemma “credo in Gesù ma non credo nella Chiesa..” è un binomio questo che troppo spesso ho visto accostarsi e che troppo spesso, soprattutto dai parte di tanti giovani, mi è stato proposto… Ma è possibile credere in Gesù senza credere nella Chiesa? Prima di tutto bisogna scalzare una tentazione: quella di unificare clero e chiesa. Ossia, la Chiesa non è solo il clero, i sacerdoti, i vescovi ed i cardinali, ma tutti i battezzati. Ossia tutti facciamo parte della Chiesa e quando dico “Chiesa” incorporo anche me e voi, cari lettori, che siamo battezzati e chiamati a testimoniare la fede. Secondo. La fede in Gesù, ieri come oggi, si trasmette attraverso la mediazione umana ed anche, attraverso la Chiesa intesa come clero.
E di questa affermazione troviamo diversi fondamenti evangelici, ma ve ne riporterò solo alcuni. Quando Gesù si avvicina a Pietro e dice “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno”: con questa affermazione Gesù affida a Pietro e ai suoi successori la potestà del ministero (inteso come “servizio” e non come “potere”) per condurre la sua Chiesa. E questo si perpetua nell’istituzione dei vari sacramenti. Ricordate ad esempio nell’istituzione del sacramento della Confessione, quando Gesù risorto appare ai dodici e dice “ricevete lo Spirito Santo, a chi rimetterete i peccati saranno rimessi, a chi non li rimetterete resteranno non rimessi” in ogni parte del vangelo Gesù ci fa comprendere come è essenziale la mediazione umana, per arrivare a Lui. Perché? In realtà a questa domanda non saprei rispondervi ma credo che la motivazione stia nel fatto che se fosse Gesù direttamente a dirigere la sua Chiesa noi “ci sentiremmo obbligati a credere” e non crederemmo più per amore..
Non dimentico infine, e non escludo, gli scandali e i cattivi esempi che tanti sacerdoti, ed anche io, come ministro della Chiesa, spesso offriamo al popolo di Dio. Ma sono sempre pronto anche a ricordare ai voi lettori che “fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce”: accanto ad un cattivo esempio di un ministro di Dio, ce se sono altri cento pronti e zelanti che nel silenzio e nell’abnegazione offrono la loro vita per amore di Dio e del Vangelo. Dunque non facciamoci scoraggiare.. ed infine voglio ricordarvi un ultimo esempio quanto mai calzante. Celebriamo quest’anno l’anno paolino, per cui è proprio con S. Paolo che voglio concludere.
Il grande S. Paolo si trovava sulla via di damasco quando viene accecato da una grande luce, cade (come dice la tradizione) da cavallo e dice “Chi sei”, e dalla luce una voce risponde “Sono il Cristo colui che tu perseguiti!” ed allora S. Paolo chiede “che devo fare Signore” a questo punto Gesù avrebbe benissimo potuto dire quello che S. Paolo doveva fare per realizzare in pieno la sua vocazione ed invece no, si serve della mediazione umana e dice “Va da Anania, e lui ti dirà cosa devi fare” Certamente anche Anania aveva i suoi pregi e i suoi difetti come tutti i ministri di Dio, anche lui certamente era un peccatore, ma S. Poalo ascoltando Anania comprese la volontà di Dio e divenne un grande Santo. L’invito che vi porgo, cari amici, che sappiamo accostarci alla Chiesa con meno pregiudizi e con più compassione consapevole che, come diceva J. Maritain, “la Chiesa è mia madre” e come tutte le mamma ama i suoi figli, sbaglia, ma è pronta a donare la vita per tutti!

Se ti senti chiamato CHIAMA!

A cura di Padre Claudio Marino