Clamoroso successo per “Io sono”, la personale di Olga Marciano

In mostra presso l’ex Museo del Falso, Archivio dell’Architettura Contemporanea di Salerno (info olgamarciano@virgilio.it – www. olgamarciano.fotoblog.it). L’artista ha proposto una serie di lavori innovativi e CULTURAcoinvolgenti, la sua, infatti, è una “talking and sensory painting”, opere complesse che alla pittura, quindi, affiancano un’esperienza multisensoriale. Diciassette tele di grandi dimensioni che raccontano la donna, l’universo femminile fuori da ogni stereotipo, da ogni convenzione, nella quotidianità che si vive a casa, a lavoro, in famiglia, in palestra, al bar, da sole; ritratti di volti, apparentemente, senza identità, dove ognuna può leggere la propria storia, il proprio tempo, e (ri)trovarsi, diventando istantaneamente protagonista, autrice e fruitrice dell’opera stessa: «“Io sono” è un format, una sinergia di professionalità che si sostanzia di una serie di lavori destinati a diventare un work in progress, un percorso parallelo della mia cifra stilistica, e che, ogni volta, si arricchirà di sempre nuove idee e progetti». Così Marciano descrive la sua esposizione, patrocinata dal Comune di Salerno, in programma il prossimo mese a Vietri e al Nettuno di Paestum per questa estate; un progetto ambizioso, che vede Annalisa Santamaria autrice dei testi, Cinzia Ugatti voce narrante, Maria Giovanna Santucci alla consolle e mixaggio, Angelo Ruocco al light design, e lo Studio 76 di Marco Montefusco sede di registrazione. E non solo, anima critica della pregiata produzione della Marciano è stata Gianni Nappa: «tra l’osservatore e l’opera si instaura uno sviluppo narrativo in cui il soggetto raffigurato saluta, si presenta e si racconta. Il visitatore partecipa così immediatamente e intimamente al pensiero trasmesso dal dipinto e viene coinvolto in una nuova dimensione, immaginaria e fantastica». Chiude e racchiude la personale “Io sono io”, l’unico quadro non “parlante”, dove la forza espressiva esprime una vita che non ha bisogno di parole. A scoprire le tele la piccola Gaia Fucci che, figlia e nipote d’arte, nonostante la giovane età (appena 9 anni, ndr) già dipinge, con un tratto speciale e deciso, proprio come quello della zia che, tra gli organizzatori insieme a Giuseppe Gorga del premio “Rifiuti in cerca d’autore”, anche in questa mostra propone l’utilizzo di alcuni materiali di scarto rendendo l’intera esperienza ancora più viva e coinvolgente.

Rosaria Morra