BARICCO TORNA IN LIBRERIA, TRE VOLTE ALL’ALBA: IL RACCONTO DEL ROMANZO

“L’avevano trovato tra le carte di un vecchio maestro di musica, un indiano che era morto qualche anno prima. A nessuno risultava che avesse mai scritto alcunché, ma spuntò fuori quella specie di racconto”.

FOTO LIBROInizia così la storia dell’ultimo titolo di Alessandro Baricco, “Tre volte all’alba” (Feltrinelli) ma in un altro libro dello stesso autore.
Sì perché Baricco del racconto che poi ha scritto e pubblicato aveva già parlato nel penultimo nato, “Mr Gwyn”, uscito appena quattro mesi fa. Nei misteriosi panni di un vecchio indiano, si diverte a giocare, intrecciando trame, quelle dei due libri con suggestioni e rimandi per i suoi più fedeli lettori, e quelle delle tre storie.
A fare da sfondo ai diversi personaggi è sempre la stessa hall di un albergo. In ogni racconto, due sconosciuti s’incontrano in età e tempi differenti, regalandosi parte della loro storia.
Perfettamente autonomi, i racconti mantengono un labile punto di contatto, ancora una volta a ribadire il virtuosismo di Baricco che gioca a saltare da una vita all’altra e da un libro all’altro.
è lui stesso, d’altronde, ad affermare che tutti possono leggere questo testo, non c’è bisogno di conoscere quello precedente, ma “ciò non toglie che nella sua prima parte mantenga ciò che Mr Gwyn prometteva, cioè uno sguardo in più sulla curiosa vicenda di Jasper Gwyn e del suo singolare talento”.
Detto fatto,pure il lettore si trova a rimbalzare di libro in libro, moltiplicando pubblico e guadagni.

Di Serena Smorra