AUDREY HUPBURN: EQUAZIONE PERFETTA DI FASCINO E TALENTO

1241260100763_0091c954<< Sebbene non sia nuova al lavoro cinematografico, l’attrice britannica che è stata la protagonista per la prima volta come la Principessa Anna, è una sottile, elfica, malinconica bellezza, al tempo stesso regale e infantile nel suo profondo apprezzare i semplici piaceri e l’amore.>>

Parlava così  A.H. Weiler sulle pagine del New York Times il 28 Agosto del lontano 1953 dell’indimenticabile  Audrey Hupburn, la donna più bella di tutti i tempi.

Da sempre fulgido esempio di stile ed eleganza, amatissima dalle donne per l’ innata semplicità l’attrice dagli occhi di cerbiatto ed il corpo da modella , considerata l’incarnazione perfetta dell’ideale femminile del secondo dopoguerra, fu definita dal regista  statunitense William Wyler, che la consacrò al successo hollywoodiano con “Vacanze Romane”, incantevole.

Audrey Hepburn, all’anagrafe Audrey Kathleen Ruston, nacque nel 1929 a Bruxelles da una famiglia anglo-neoirlandese. Cresciuta negli anni del nazifascismo, durante la guerra cambiò il suo nome in Edda van Heemstra, a causa del suono “inglese” del nome di battesimo, considerato pericoloso in quegli anni.

audrey_hepburn_gallery_29Verso il 1944 Audrey Hepburn divenne una ballerina a tutti gli effetti. Partecipò a numerosi spettacoli organizzati in segreto per la raccolta fondi a favore del movimento di opposizione al nazismo, anche se, approdata a Londra nel 1948 ,a causa della sua altezza (1.70) e della malnutrizione sofferta durante il periodo bellico, le sue chances di diventare una prima ballerina furono irrisorie, motivi per i quali intraprese la carriera cinematografica esordendo nello stesso anno con un documentario educativo dal titolo Nederlands in Sieben Lessen (L’olandese in 7 lezioni).

Il salto di qualità arrivò solo qualche anno più tardi e precisamente nel 1952 in Vacanze Romane,che le valse l’Oscar per migliore attrice protagonista nel 1954. La carriera della “principessa Anna” fu da quel momento in poi tutta in ascesa,ottenendo una seconda nomination al premio Oscar per l’ interpretazione in “Sabrina”, accanto a Humphrey Bogarte e  William Holden. In quell’ occasione il guardaroba dell’attrice fu affidato al talento e l’esperienza dello stilista francese Givenchy, che dichiarò di aver incontrato una donna che “sapeva esattamente ciò che voleva e come ottenerlo”.

audrey-hepburn1Tornò sul palcoscenico interpretando il ruolo principale in “Ondine”, grazie al quale ricevette un Golden Globe come migliore attrice in un film drammatico, insieme all’attore e regista statunitense Mel Ferrer, divenuto più tardi suo marito.

Insignita del prestigioso  premio “Henrietta Award” come migliore attrice del cinema mondiale, Audrey Hupburn non solo divenne una delle maggiori attrazioni cinematografiche ma una vera e propria icona ,degna di emulazione ed ammirazione per la sua esile e delicata figura ed il suo risaputo buon gusto.

In “La storia di una monaca del 1959, l’attrice affrontò  una delle sue prove più difficili, tanto che Films in Review scrisse di lei : «la sua interpretazione chiuderà la bocca per sempre a quelli che pensavano a lei più come ad un simbolo di una donna sofisticata che come ad un’attrice. La sua interpretazione della Sorella Luke è una delle migliori mai viste sul grande schermo».

Una straordinaria carriera quella di Audrey Hupburn che ha certamente raggiunto l’apice del successo con l’intramontabile personaggio di Holly Golightly, impersonato in Breakfast at Tiffany’s(Colazione da Tiffany), tratto dal romanzo di Truman Capote e diretto da Blake Edwards nel 1961, valutato come una delle figure più incisive e rappresentative del cinema statunitense del XX secolo e che le fece guadagnare un’altra nomination all’Oscar, e il secondo David di Donatello per la migliore attrice straniera. Quel personaggio insolito, raffinato e completamente  disinvolto le fece dichiarare : « Sono un’introversa. Interpretare una ragazza estroversa è stata la cosa più difficile che io abbia mai fatto  ».

Audrey-Hepburn_11Seguirono molti altri film come Quelle due, la Sciarada diretto da Stanley Donen, il musical My Fair Lady, Gli occhi della notte, anche se l’ultimo ruolo importante della sua carriera cinematografica fu nel 1981, accanto a Ben Gazzara, nella commedia …e tutti risero, ma che fu presente nelle sale per un periodo molto breve. La sua ultima apparizione sul grande schermo fu un cameo nel film di Steven Spielberg dal titolo Per sempre nel 1988.

La vita privata di Audrey Hupburn fu rappresentata da grandi passioni oltre che delusioni amorose. Si sposò due volte ed ebbe due figli, uno da ciascun matrimonio. Finiti entrambi, si innamorò di l’attore olandese Robert  Wolders,con il quale si trasferì in Svizzera dove visse il resto della sua vita, occupandosi totalmente della beneficenza,affrontando molti viaggi per conto dell’ UNICEF,per il quale fu nominata ambasciatrice ufficiale nel 1988. Da quel momento si dedicò assiduamente al lavoro umanitario, in riconoscimento del quale ricevette nel 1992 la Medaglia presidenziale della libertà e nel 1993 il Premio umanitario Jean Hersholt, fino alla sua morte avvenuta  il 20 gennaio 1993, a causa di un tumore al colon.

Al 1652 di Vine Street fu dedicata in suo onore sua stella sull’Hollywood Walk of Fame.

Quell’ aspetto tenue e delicato di una donna dalla bellezza eterna, così fragile quasi da non poter essere toccata, eppure così forte, pennellata come  modello indiscusso di riferimento femminile,  fa di Audrey Hupburn la sconfitta della perfettibilità umana e la vittoria della perfezione divina.

Wyler ,che la volle a tutti i costi in  “Vacanze Romane”, cercò ogni cosa che chi potè ammirarla ebbe la possibilità di trovare : fascino, innocenza e talento.

A cura di Flavia Sorrentino