A Villa Castelli un Salento tutto da vivere

« Sul territorio c’è un “mare verde” – ha detto Il Sindaco di Villa Castelli, operosa cittadina del Salento, Vitantonio Caliandro – che arri 1invita al relax e alla meditazione, in sintonia con i ritmi della terra. Qui non abbiamo il mare ma molto di più, come gli ulivi secolari e i querceti, che sono il muscolo della terra della Puglia, che si alternano a tratti di macchia mediterranea». Andare alla scoperta di tante peculiarità della zona ce le ha procurate l’educational, organizzato dal Comune in collaborazione con la rivista Spiagge, diretta da Carmen Mancarella. “Olio, vino e mandorla, paesaggi e sapori della Dieta Mediterranea e Grandi Feste di tradizione”, questo l’itinerario alla ricerca dei colori autunnali e degli antichi sapori, perché qui davvero c’è una grande tradizione enogastronomica. Siamo in una terra che reca impressi i segni di importanti presenze, in un continuo alternarsi di domini e popolazioni che con le loro culture, le espressioni artistiche ed architettoniche hanno arricchito i luoghi di un patrimonio di incommensurabile valore, segnando lo spirito e il carattere degli abitanti, custodi di culture e tradizioni che risalgono al IV – III secolo a.C.
Il sito archeologico più significativo è quello in località Pezza Petrosa, dove è stata rinvenuta da un lungimirante proprietario dell’appezzamento, anche socio dell’Archeoclub, una necropoli con oltre trenta tombe risalenti a quell’epoca storica con corredi funerari, costituiti da 200 reperti di ceramica decorata, statuette, oggetti in bronzo, che sono collocati presso il museo civico comunale. Fu nel diciassettesimo secolo che emerge il toponimo Monte Castelli e poi nel diciottesimo secolo Castelli, a cui si è aggiunta la parola Villa, nel senso di arri 3borgo, già prima dell’indipendenza da Francavilla Fontana. Fenomeno importante per le attività commerciali dell’epoca era la transumanza, con lo spostamento di greggi e mandrie dalla Valle d’Itria al Salento attraverso le Murge. In occasione del passaggio dei mandriani si organizzavano fiere annuali e sulla scia della tradizione contadina si organizzano anche oggi varie fiere. La Festa Grande della cittadina di Villa Castelli, istituita come Comune nel 1926, ha avuto luogo tra il primo e il 4 ottobre, in onore della Madonna della Fontana e il Cuore di Gesù, tra bande, luminarie, fuochi d’artificio e dolci tipici. La Festa
(detta “ La festa Bona “) segna la fine della vendemmia e l’inizio della raccolta delle olive. Bancarelle colorate si sono snodate ai lati delle vie del paese ed in serata largo alle luminarie tra la piazza e il corso principale dove sono stati accesi i tipici fornelli per servire gli arrosti di salsiccia, di agnello, le bombette, fatti di involtini di carne di maiale e fegatini. In loco si può degustare pietanze e prodotti tipici, che fanno della località salentina, il cuore della Dieta arri 5Mediterranea. Nella pasticceria “La Sfornata” di Anna Sarcinella viene prodotta la pasta reale e la cupeta, il torrone salentino. «La passione per il lavoro e la volontà di crescere, e farsi apprezzare – ci ha detto la signora Anna – consentono uno spazio di rilievo importante alla pasticceria artigianale salentina. In un ambiente già “dolce” è nato e cresciuto uno speciale interesse per il mondo della pasta reale, una passione tramandata dalla nonna paterna che preparava, in occasioni di matrimoni e battesimi, dolcetti in pasta reale di varie forme e colori». A distanza di anni, questa passione è stata tramandata anche alla figlia che con entusiasmo realizza rose, torte, agnelli pasquali, tutte forme esclusivamente create a mano, senza l’ uso degli stampi. Intanto la giornata “clou” della Festa Grande si è svolta il 2 ottobre con la tradizionale processione. Accompagnati dalla banda per tutte le vie del paese gli abitanti di Villa Castelli, ma anche quelli dei paesi limitrofi hanno seguito in processione le statue dei protettori della cittadina a cui il Sindaco Caliandro ha consegnato, come è consuetudine, alla fine della processione, le chiavi della Città. Per la terza sera si è svolto l’atteso grande concerto di Edoardo Bennato, che si è esibito arri 2davanti a una piazza gremita. A Villa Castelli c’è molta attenzione alle problematiche meridionali ed in proposito è molto attiva l’associazione “Settimana dei Briganti – l’altrastoria”, presieduta da Rocco Biondi, che ha sede nella strada privata intitolata al brigante Pasquale Romano. Solo qualche anno fa si sono svolti dibattiti mirati alla rivalutazione storico-politica del fenomeno delle insorgenze nell’Italia meridionale, con particolare riguardo al brigantaggio, fenomeno di massa, che soprattutto nel decennio 1860/1870 ha coinvolto la stragrande maggioranza degli abitanti dei territori appartenuti all’ex Regno delle Due Sicilie. I briganti di quell’epoca, uomini e donne, hanno lottato in difesa della loro terra, delle loro famiglie, della loro dignità, ma le forze militari messe in campo contro di loro li condannarono alla sconfitta. All’insegna della Dieta Mediterranea, inserita nel 2010 dall’Unesco nella lista rappresentativa del patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, operano i ristoranti: Il Parco degli Ulivi, Nero a metà, La Pizzeria Belvedere, La arri4Locanda Montefolle, gli Antichi Sapori di Ciro Schiena. Nel territorio si trovano numerose masserie, alcune delle quali fortificate: “Antoglia”, torre medievale del XIV secolo; “Fallacchia”, che conserva tracce delle originarie strutture difensive, qui venne ambientata l’opera teatrale Niccu Furcedda dello scrittore settecentesco Girolamo Bax; “Sciaiani Piccola”, risalente al XVIII secolo e trasformata in agriturismo da Lorenzo Marco Elia, che ha dato vita anche alla Fattoria didattica, vero cuore pulsante del territorio rurale che riassume la storia della gente di Puglia. La masseria dispone di trulli che raccontano il duro lavoro dei contadini, che può essere un modello da seguire per riscoprire l’importanza delle tradizioni. Alla ricerca delle tipicità locali troviamo l’Azienda enologica Melillo, che si sta sempre più affermando sui mercati nazionali e internazionali. Da Rocco Caliandro, esperto agronomo, si potrà scoprire l’iter di produzione dell’olio extravergine di oliva, Prima Pietra (dal gusto deciso) e Filo di Seta (dal sapore più delicato), prodotto dall’azienda Tratturi Reali. L’oleificio Giovanni Cassese dal canto suo è ben posizionato sui mercati esteri con il suo olio extravergine di oliva, lavorato con arri6macchinari ultramoderni, che garantiscono l’estrazione a freddo. Rappresenta un fiore all’occhiello in Italia per tecnologia e qualità dell’olio prodotto anche l’azienda Domenico Cassese, che ha montato da poco più di un anno i macchinari di ultima generazione per la lavorazione delle olive, che grazie al sistema di computerizzazione permette al frantoio di gestire con estrema accuratezza tutte le fasi della lavorazione. Restando in tema di prodotti di qualità a pochi chilometri da Villa Castelli troviamo a Grottaglie il “Quartiere delle Ceramiche”, che conta più di 80 botteghe artigiane in piena attività. Il museo della ceramica, sito nel Palazzo Episcopio, racconta la storia di un passato in cui la ceramica ha rivestito un ruolo di primaria importanza nei secoli. Dalla viva voce di Franco Fasano, che ha una delle più antiche botteghe del luogo, parliamo di questo antico mestiere. Fanno bella mostra di sé sul tavolo da lavoro del maestro ceramista anfore, vasi, brocche, mattonelle e pomi portafortuna, questa volta li possiamo ammirare tutti in oro perché provengono dalla recente arri 7produzione fatta per la giovane coppia indiana, che ha scelto oltre alla location “Borgo Egnazia” di Savelletri di Fasano, anche i servizi di piatti e le bomboniere delle “Ceramiche Nicola Fasano” (www.fasanocnf.it) per gli oltre 800 vip. «Ne abbiamo realizzati per gli sposi 400 di vari tipi. La nostra caratteristica è che riusciamo a creare tutto quello che il mercato ci chiede sull’onda della tradizione, che ci caratterizza ad esempio per le “Pupe coi baffi”, che risalgono al Seicento». Una leggenda locale racconta di un suddito che volle ribellarsi allo “ius primae noctis”, il diritto di trascorrere la prima notte di matrimonio con la sposa da parte del signorotto. Fu così che fu il marito a travestirsi da donna ma, dimenticando di tagliarsi i baffi, venne scoperto.

A CURA DI HARRY DI PRISCO