A NAPOLI C’ERA UNA VOLTA IL PARCO DEI DIVERTIMENTI EDENLANDIA

Come troppo spesso accade a Napoli, i luoghi soffrono l’assenza di manutenzione e di cura.

NEWS 1I luoghi, sono le strade, sono i marciapiedi, le piazze, gli edifici ma anche i parchi verdi e quelli di divago.

La storia di un quartiere Fuorigrotta, è legata ai luoghi storici in cui molte famiglie hanno trascorso piacevoli momenti, a luoghi come il Parco dei divertimenti: Edenlandia.

L’area su cui insiste il parco è di 38.000 metri quadrati, con annessi spazi legati al cinodromo domiziano 13.700 metri quadrati e, al giardino zoologico 80 mila metri quadrati.

Il “cuore giocoso” che è il grande parco, è sofferente, e i suoi battiti rallentano fino a percepirne la fine.

Il parco viene messo in vendita, viene “esposto” all’asta come un animale morente che non può più dare altro che la sua sofferenza, espressa attraverso il degrado intollerabile dell’area stessa e, il disagio dei 90 dipendenti tra parco dei divertimenti e area zoo.

Eppure sul Lago di Garda, a Ravenna, e in ogni parte d’Italia e del mondo, i parchi sono un momento ludico per la cittadinanza ma anche un grande introito di denaro, un indotto turistico.

Napoli è un altro mondo! Napoli non interviene è sognante trascura, tralascia, trascende dall’importanza di intervenire in tempo.

NEWS 2La prima asta è andata deserta, successivamente arrivano delle offerte, all’attenzione del curatore fallimentare, il commercialista Salvatore Lauria, e del giudice del Tribunale di Napoli, Nicola Graziano.

Il colosso Brainspark società di tempo libero e divertimento, quotata in borsa a Londra, presenta due offerte. La prima riguarda il parco di divertimenti e la seconda,  lo zoo.

Il Gruppo quindi investirebbe a Napoli.

Il problema è il divario tra richiesta per la vendita, promosso dal Tribunale di Napoli e l’offerta del Colosso d’Oltremanica, un prezzo complessivo di 7 milioni di euro oltre, 800 mila euro, per l’affitto annuo da corrispondere all’ente Mostra d’Oltremare (proprietaria dell’area su cui insiste il parco) e a cui viene chiesto di abbassare le pretese.

In cambio, Brainspark, garantirebbe l’occupazione della quasi totalità dei dipendenti.

NEWS3Un ruolo importante potrebbe essere giocato dal Comune di Napoli essendo l’ente Mostra d’Oltremare una partecipata di palazzo San Giacomo, chiedendo di tagliare il costo.

L’Edenlandia è ancora in attività, nonostante il “magone”, per una proroga al prossimo 10 gennaio, data di dismissione .

Seguiremo gli sviluppi della vicenda, ci riferisce il  segretario cittadino del PLI avv. Francesco Gava che abbiamo incrociato proprio dinanzi all’ingresso del parco, e mentre ne osservava le consunte fattezze, lo sguardo sembrava riportarlo indietro nei ricordi, ricordi probabilmente felici che si velavano di naturale tristezza.

Gli abbiamo posto una domanda: perché secondo lei, avvocato Gava, ogni cosa ha esiti nefasti a Napoli?  “A Napoli manca la consapevolezza delle sue potenzialità e del suo patrimonio. Non c’è coscienza del valore, da parte dei cittadini, di ciò che posseggono e, che rappresenta possibilità di lavoro e, non c’è, soprattutto, volontà delle istituzioni a far sì che le realtà, siano gestite in maniera da   divenire poli di attrazione, sia cittadino che  nazionale, e perché no,  internazionale”. “ La mia esortazione va agli imprenditori napoletani e a quelli della Campania, ancor prima di quelli  stranieri,  a investire in una Napoli che deve perché può, volgere lo sguardo al futuro”.

Questa è la vicenda, ad oggi,  del parco di divertimenti, Edenlandia, il grido del grande Dinosauro che ha divertito intere generazioni e, che ora, aspetta le cure per rappresentare il luogo dei ricordi e della vita dei giochi di ogni gente e di ogni età, ma anche il volto nuovo del risveglio e dell’intelligenza metropolitana.

a cura di Brunella Postiglione