Studenti universitari soffrono maggiormente l’emicrania
Un recente studio, pubblicato su BMC Neurology, e condotto dall’Università di Edirne in Turchia ha dimostrato come l’entrata all’università comporti un aumento del fenomeno dell’emicrania, che va poi diminuendo, fino ad azzerarsi, negli studenti fuori corso dai 28 anni in poi.
Gli studiosi hanno esaminato 3694 studenti notando che a 18 anni l’emicrania colpiva circa il 37% degli studenti esaminati, percentuale che scendeva al 16% fra gli studenti di 26 anni.
L’altra grande particolarità è che se la valutazione viene condotta in periodo di esami, ovvero un periodo di forte stress, la prevalenza aumentava. Normalmente le femmine sono molto più sottoposte al fenomeno dell’emicrania (circa il doppio dei maschi), mentre nei test dell’Università di Edirne si è visto come i dati per gli universitari erano pressoché uguali.
La carriera universitaria richiede una concentrazione costante oltre ad un duro ed assiduo lavoro, sia all’Università che a casa; anche un solo giorno di “disabilità” può comprometterla. Basti pensare come un attacco di emicrania può durare anche per tre giorni (da 2 a 72 ore) con una disabilità che coinvolge tutti gli aspetti della vita di uno studente. Il monito rivolto ai medici di famiglia dai ricercatori è di considerare maggiormente l’eventualità che l’emicrania possa compromettere la carriera universitaria di molti dei loro giovani assistiti.
Identificare un fenomeno di emicrania è piuttosto semplice. Ecco un modo per valutare se soffrite di emicrania. Basta rispondere a 3 semplici domande:
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Negli ultimi 3 mesi l’emicrania ha limitato le tue attività per un giorno o più ?
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Gli attacchi si accompagnano a nausea o mal di stomaco ?
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Quando hai mal di testa la luce ti dà fastidio e non riesci a usare il computer o a leggere?
Se avete risposto SI ad almeno due di queste domande si tratta di emicrania.
A cura di Alessandro Amitrano