PER GIOCO, NON PER AMORE

Cara Rossella,

sono una donna innamorata e disperata perché da due anni il mio ex ha chiuso, non solo il rapporto, ma anche ogni possibilità di colloquio o incontro. L’ho conosciuto casualmente e tra noi è iniziata una lettera 1meravigliosa ma tormentata storia, anche se lui non voleva conseguenze ed impegni data la situazione coniugale ancora regolare con la moglie. Dopo avermi coinvolta in questa passione mi ha improvvisamente lasciata ed una mia amica, pensando di essermi di aiuto, dato che sono stata malissimo con una forte depressione, ha parlato con lui raccontando il mio stato e tutto ciò che aveva causato. Questa iniziativa della mia amica ha reso lui ancora più cattivo e feroce nei miei riguardi e non voglio ora dilungarmi nel raccontarti cosa è poi accaduto. Lui non vuole più sentir parlare di me, me lo hanno detto tutti, ed io ancora continuo ad elemosinare uno sguardo o una parola. Sto impazzendo perché di lui non so più nulla, solo che dice in giro che è felice con la moglie mentre io, pur avendo tre figli ed un marito affettuoso, non riesco a trovare pace.

Cristina

Cristina,

sarò molto severa con te…Ma non ti vergogni? Io non sono bigotta né moralista ma queste storie mi disgustano. Ma cosa vorresti?  Cosa pretendi? Ti rendi conto dei danni che entrambi avete causato?  Del dolore di una povera e ignara moglie? Del tuo atteggiamento che, sicuramente, sarà stato notato dai tuoi figli e da quel poveretto di tuo marito?  Errori su errori e poi vorresti anche un consiglio o ancor peggio, che io ti dia ragione? Non voglio demonizzare tutti gli uomini ma in questo caso lui è un viscido che non vuole problemi e tu una povera stupida che non comprende la squallida trappola in cui è finita.  Ahimè, ce ne sono ancora maschi di questo genere, uomini miserabili che conquistano dicendo “ti amo”, “tu sei l’unica che mi capisce” “con mia moglie non ho rapporti”, “solo tu sei sensibile, attenta, intelligente”, un cliché comportamentale sempre uguale… E la poverina, che immagina chissà quali drammi stia vivendo con la moglie, non sa che invece lui continua la sua vita anche sessuale con la consorte, uscendo e divertendosi con gli amici, e che va alla ricerca di una situazione fuori casa poco impegnativa per tollerare meglio qualcosa che non funziona nella sua esistenza o in sé stesso.  Sapessi cosa mi passa per la mente mentre leggo queste lettere…Volti di amanti disperate che vivono in attesa di una “soddisfazione” ai danni di un’altra poveretta, spesso ignara. Amanti senza alcun potere, senza dignità, ingannatrici ma a loro volta ingannate, che spesso vanno alla deriva, trascinate da menzogne e promesse mai mantenute, che vivono nell’attesa di un qualcosa che deve accadere ma che non accadrà mai. Sventurate amanti scaricate da un momento all’altro quando il gioco non è più gioco, quando diventa un impegno, quando invece di un divertimento diventa uno stress. Non capisci che detta lui le regole del gioco? O ti accontenti di queste condizioni o niente. E così vieni eliminata, spesso senza nemmeno una spiegazione, una scusa. Una piccola percentuale di queste donne –amanti riesce allo scopo, ma ciò accade quando l’unione matrimoniale è già finita da tempo, quando ormai entrambi i coniugi hanno gettato la spugna, quando entrambi hanno già deciso di cambiare vita e non uno soltanto. Povera lettrice fermati in tempo e non continuare a rovinarti la vita tormentandoti tra ricordi e speranze. Questo per te è un gioco al massacro, da cui esci perdente, anche e soprattutto con la tua famiglia. So che non è facile, che ognuno di noi comprende  la strada giusta solo dopo aver elaborato la sofferenza e il dolore ma sii consapevole che queste relazioni vanno avanti solo quando entrambi “giocano” sullo stesso piano, quando entrambi vogliono lo stesso tipo di rapporto, quando i “sentimenti” (chiamiamoli così) che li uniscono sono eguali. Una mia vecchia zia, molto saggia, disse ad un’amica che piangeva disperata perché coinvolta in una situazione simile “ Lo sai a che servono le amanti? A tenere in piedi i matrimoni degli altri”.

Rossella Argo


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